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Die Schule in Bezug auf die Gemeinschaft |
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Le due comunità
di Cleulis e Timau si trovano nel Comune di Paluzza che è
situato in una zona periferica della Carnia ed i cui limiti
a Nord segnano il confine tra l'Italia e l'Austria.
Dal 1979 i bambini in età scolare frequentano la scuola
elementare in un edificio che ospita anche i bambini provenienti
da Cleulis (abitato posto a circa 2km da Timau) che non conoscono
il timavese, ma parlano il friulano carnico. |
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Dall'anno scolastico 1992/93, lo stesso
edificio ospita anche la scuola materna.
L'economia di questi paesi è quella tipica delle zone
montane decentrate, caratterizzata da una misera attività
agricola, resa tale oltre che dalla natura del terreno, anche
dal grande frazionamento della proprietà. I paesi di
Timau e Cleulis si inseriscono, inoltre, in un quadro generale
di notevole flessione demografica e di riduzione della popolazione
residente.
Alla luce di questa realtà riveste particolare importanza
il ruolo della scuola che, funzionando a Tempo Pieno, si propone
come agenzia socio - educativa per superare situazioni di
inferiorità e di emarginazione peculiari alle zone
montane marginali e assicurare anche ai bambini della periferia
della Carnia la frequenza a una scuola formativa.
La scuola deve mediare il sentimento di appartenenza a una
lingua e cultura propria, nonché il bisogno di conciliare
la difesa della propria identità, con l'esigenza di
aprirsi a una società complessa, a nuove relazioni
e rapporti con il mondo esterno.
Dal punto di vista linguistico esistono due realtà
ben distinte: da una parte quella di Cleulis che vede come
lingua dominante il carnico; dall'altra quella di Timau caratterizzata
dalla presenza, oltre che del carnico e dell'italiano, anche
di un antico dialetto tedesco.
Il rapporto tra scuola e territorio, cioè tra scuola
ed extrascuola come rapporto formativo, è favorito
attraverso l'uso dell'ambiente, delle sue risorse sociali
e culturali e dalle strutture in essa operanti.
Il Plesso di Timau - Cleulis si è venuto caratterizzando
per alcune iniziative didattiche ottimamente inserite nel
contesto sociale:
- progetti di valorizzazione delle lingue e culture locali
- progetti per la riscoperta delle danze folcloristiche locali
- progetto interdisciplinare sportivo (nuoto, sci nordico,
mini - wolley
)
Per la realizzazione dei progetti, ripetuti sono stati i contatti
con studiosi di lingue, Università italiane e straniere,
Società Sportive, Enti Locali e Regionali
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Didaktische Erfahrungen
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Con l'istituzione del Tempo Pieno e una certa stabilità
di organico che garantiva una linearità e continuità
didattica, si è potuto dare inizio e portare avanti
un discorso di rivalutazione culturale e linguistica.
Dall'anno scolastico 1982/83, il lavoro veniva portato avanti
esclusivamente per l'iniziativa e la volontà dei docenti.
Le attività venivano svolte all'interno delle ore dedicate
alla ricerca storico - geografica e linguistica, senza essere
formalizzate all'interno di un progetto specifico.
Le
attività venivano trattate a fianco degli argomenti
studiati normalmente approfondendo aspetti antropologici
e scientifici locali con le prime traduzioni nelle varianti
linguistiche. |
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A quel tempo non ci si preoccupava di regole grammaticali
per non svilire l'immediatezza dei racconti.
Con l'anno 1992/93 ha avuto inizio il primo progetto mirato
alla valorizzazione delle lingue e culture locali relative
alle isole linguistiche di Timau e Sauris. Questa iniziativa
didattica ha visto la collaborazione dell'Università
di Udine e quelle di Graz e di Vienna, da anni impegnate nella
ricerca sociolinguistica nelle due comunità.
A coronamento
di tutta l'attività di aggiornamento e di lavoro,
è stata organizzata una visita alle comunità
alloglotte di Sauris e Sappada.
Il percorso culturale ha visto come momento conclusivo,
la produzione (a cura dell'Università di Udine)
di un libro per l'infanzia "Relè
e la felicità" tradotto in friulano,
timavese, saurano, sloveno, resiano, occitano, inglese,
tedesco e l'italiano come lingua di partenza, arricchito
da diapositive.
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Al termine dell'anno scolastico 1994/95 è stato rappresentato
come drammatizzazione, utilizzando le tre lingue: italiano,
carnico e timavese.
Nell'anno scolastico 1983/84, si è realizzato il seminario
"Contributi per una cultura della tutela del territorio".
Nel giugno 1997, su invito dell'Accademia delle Scienze di
Vienna, l'intera scuola è stata in visita, assieme
ad alcuni genitori, alla capitale austriaca. In quell'occasione,
particolarmente significativi sono stati l'incontro con le
Prof. Hornung e Geyer e la visita al Museo delle Isole Linguistiche,
che raccoglie le testimonianze dei vari insediamenti austriaci
(Timau, Sappada, Sauris, Sette Comuni,
).
Nel periodo didattico dal 1996 al 1998 sono stati realizzati
calendari quale sintesi di attività di ricerca antropologico
- linguistica.
Un lavoro particolare
è stato quello che ha portato alla reinterpretazione
del gioco dell'oca con ambientazione topologica nei
paesi di Timau e Cleulis e sul cui percorso sono state
collocate le abitazioni degli alunni e gli edifici che
rivestono importanza aggregante per le comunità:
chiesa, scuola, campi sportivi
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Nel secondo calendario il lavoro
sul territorio è stato più capillare e ha
visto la riscoperta di angoli e manufatti particolari. L'ultimo,
è un'agenda di viaggio a Vienna ed è l'unica
produzione in quattro lingue: italiano, timavese, carnico,
tedesco.
Nel corso
dell'anno scolastico 1997/98 è stato realizzato
un dia - tape, come lavoro di partecipazione all'annuale
concorso indetto dall'Associazione cavalieri della Repubblica.
Il contenuto faceva parte di un itinerario didattico
più ampio, attraverso il quale si intendeva recuperare
coscienza e memoria di un patrimonio culturale molto
ricco e stimolante. |
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Coinvolti nel percorso sono stati
alunni, insegnanti, e. soprattutto, alcuni abitanti dei
paesi di Timau e Cleulis, depositari di memorie e fantasie
arricchite, nel riporto orale, dalle singole capacità
narrative.
Molto piacevole è
stata la riscoperta di un notevole numero di leggende
ambientate in loco, che ha portato nell'anno scol. 1998/99
alla realizzazione, con il supporto esterno di familiari,
conoscenti e associazioni culturali locali, della pubblicazione
"Realtà
e fantasia: nasce la leggenda" |
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Il lavoro ha costituito uno sforzo
particolare di traduzione didattica nell'ottica della trasversalità
degli interventi, del più vasto e complesso obiettivo
formativo; rappresenta, inoltre, una possibile trasposizione
linguistica sul piano scritto, di un codice che conosce
solamente l'esperienza orale, attraverso il contributo degli
esperti - cultori locali.
Nell' anno scolastico
2000 - 2001, il lavoro di ricerca e approfondimento
linguistico si è configurato come proseguimento
logico di un percorso didattico ormai consolidato presso
la nostra scuola. Fra le varie ipotesi di lavoro, quella
di creare un semplice dizionario trilingue in tavole
illustrate, ci è parsa maggiormente stimolante
per gli alunni in quanto coniuga un aspetto rigorosamente
scientifico per quanto concerne l'indagine di raccolta
della terminologia, ad un aspetto maggiormente creativo
che riguarda l'immagine. |
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Punto di partenza è stato
quello della scelta dei termini guida per le tavole illustrate;
come criterio era stato indicato quello degli aspetti rappresentativi
per la vita del bambino.
Ecco emergere dunque il tema della famiglia, dei fiori,
dei funghi, della stalla e molti altri che, pur senza essere
necessariamente concatenati da un nesso logico, gravitano
tutti intorno al vivere dell'alunno. Alla fase grafica è
seguito il momento della ricerca puramente linguistica dei
termini caratterizzanti ciascuna tavola illustrata; essa
è stata condotta nell'ambiente familiare, ed ha visto,
necessariamente, la scissione degli alunni nei gruppi di
Timau e Cleulis.
La raccolta delle singole parole, riportate in forma scritta
su apposite griglie impaginate al computer ha rappresentato
un momento di confronto, analisi e scelta delle espressioni
ritenute maggiormente rispettose della linguistica tradizionale
locale.
Per
dare ad ogni tavola maggior spessore culturale, si è
pensato di arricchirla con la raccolta di modi di dire,
proverbi, indagini semplici ricette, preghiere, scorci
di vita passata,... |
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Ciascuna parola è stata poi introdotta
nelle tre forme linguistiche, rispettando le regole dettate
dalle vigenti grammatiche (questa fase di battitura è
stata curata dalle insegnanti, coadiuvate dall'esperta in
lingua friulana dott.ssa Laura Lazzara e in lingua timavese
signora Laura Plozner) in quanto agli alunni non sono state
presentate le norme grammaticali per non appesantire un lavoro
già di per sé corposo.
Nel corso degli anni sono stati recuperati
e riscoperti alcuni canti della tradizione popolare locale
in lingua friulana e in dialetto timavese.
Si sono ricercate di proposito produzioni di autori locali
o si è attinto ai classici della villotta friulana
prediligendo i canti già entrati a far parte della
cultura carnica e timavese.
In diverse occasioni si è ritenuto opportuno utilizzare
melodie popolari e adattare i testi alle particolari esigenze
createsi per feste scolastiche, gite, saggi,
Spesso le parole sono state frutto di lavoro collettivo cui
hanno partecipato con entusiasmo i bambini del secondo ciclo.
Tali esperienze, proposte anche in lingua italiana, hanno
contribuito ad un approccio più sentito e partecipato
verso il canto corale e parimenti hanno fatto conoscere e
rivalutare negli alunni un patrimonio musicale che ci distingue.
Nell'anno scolastico 1999/2000, condotti da Primus Ilia, direttrice
del Gruppo Folcloristico "Is guldana pearl", hanno
avuto inizio gli interventi di valorizzazione e riscoperta
delle danze folcloristiche locali.
Un'attività che si differenzia nei contenuti trattati,
pur mantenendo come mezzo veicolante la lingua locale friulana,
è stata realizzata nell'anno scolastico 2000/2001 con
gli alunni del primo ciclo coinvolti in un progetto di sperimentazione
sulla probabilità per conto dell'Università
di Udine - Facoltà di Scienze della Formazione, che
ha avuto come finalità quella di constatare se l'uso
della lingua materna faciliti o meno l'apprendimento.
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