L’Academie dal Friûl ricorda la rivolta del 1511

Bandiere al vento, al rullo dei tamburi e al lume delle torce, mercoledì 27 febbraio, alle 19 circa, a Udine, partirà da porta Aquileia una delegazionie di cittadini del movimento culturale "Academie dal Friûl", composta anche da un picchetto in costume storico raffigurante la milizia civica udinese del Rinascimento (a cura del gruppo "Desene" - pro Academie dal Friûl, diretto da Max Bendetti), la quale percorrerà un ideale itineraio della memoria attarverso le vie Aquileia, Vittorio Veneto, Calzolai, Savorgnana, Stringher, Canciani, Monte, Mercatovecchio, ricordando, per il terzo anno consecutivo, nel suo 491¼ anniversario, la rivolta popolare del 27 febbraio 1511, detta comunemente "del Giovedì grasso", che rappresentò il più grande scontro politico-sociale dell’Italia di allora e un evento molto significativo per la cultura civile di Udine e del Friuli, carico, pur nei suoi eccessi da non celebrare, di ideali e valori di riferimento, riscontrabili in qualche modo su entrambi i fronti, quali la mobilitazione e la solidarietà di gruppo, nonché, da una parte, la ribellione e, dall’altra, la resistenza a un prepotere tirannico. Ed è proprio per questo che il movimento "Academie dal Friûl", pur riconoscendosi, per certi aspetti, nelle tradizioni della fazione "zamberiana" (popolare), renderà, dunque, omaggio a entrambe le "parti" che si fronteggiarono 491 anni or sono. In piazza Venerio, ex Palazzo Savorgnan, prima tappa del piccolo corteo civico, il picchetto storico del movimento onorerà, quindi, la memoria di Antonio Savorgnan, carismatico capopopolo udinese e friulano comandante la milizia rustica, nel 490¼ anniversario del suo assassinio ordinato da Venezia. Subito dopo, presso il pozzo di San Giovanni, che vide l’inizio degli scontri di piazza (angolo vie Savorgnana e Stringher), vi sarà, dunque, l’omaggio alle vittime della parte "strumiera" (nobiliare).

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