Protocollo Stato-Regione: 600 mila euro per le lingue regionali
(To.Cer.)

UDINE – Quattro priorità per la scuola regionale e risorse a disposizione per 600 mila euro secondo l'accordo tra Stato e Regione: sviluppo degli insegnanti di friulano e lingue regionali e comunitarie, miglioramento del servizio scolastico nelle zone di montagna, innovazione tecnologica e una maggiore sinergia tra la scuola e il territorio, l'arte e la cultura locale. Questi i punti centrali del protocollo di intesa firmato ieri mattina alla sede udinese della Regione in via san Francesco dall'assessore regionale alla cultura, Alessandra Guerra e il direttore scolastico regionale, Bruno Forte. Con l'intenzione di giungere agli stati generali della scuola in autunno con un modello di scuola moderno e anticipatore della stessa riforma Moratti: "Il Friuli Venezia Giulia - spiega la Guerra - si pone all' avanguardia nel settore dell' istruzione con un' iniziativa che è stata strutturata nello scorso mese di luglio, prima dell' emanazione del decreto del ministro Moratti, e che ne sposa le linee ispiratrici, anche anticipandole". Per le lingue minoritarie sarà favorito l' inserimento nei programmi scolastici dello studio dell' arte, della cultura, della storia e delle tradizioni locali, così come l' insegnamento della lingue inglese, ora sancito dalla riforma Moratti, era già stato inserito nel protocollo. Ma il vero obiettivo che si deve porre "è quello di attivare un' azione corale e mirata tra tutte le componenti - prosegue la Guerra - tale da costruire un sistema scolastico capace di formare cittadini consapevoli e maturi". Tanto che Forte ha parlato di "giornata storica per il mondo della scuola" e ha spiegato che "proprio dal recupero delle radici si possono ricavare gli elementi necessari a formare i futuri cittadini e a trasformare il Friuli-Venezia Giulia, territorialmente periferico, in un' area centrale". Proprio a favore della montagna "la Regione sta ipotizzando - ha aggiunto Forte - di prevedere incentivi per gli insegnanti che intendano trasferirsi nei comuni montani". È inoltre allo studio la realizzazione di un progetto per la messa in rete delle strutture scolastiche della montagna attraverso le tecnologie più avanzate, "in modo - ha detto Forte - da poter avviare lo scambio di conoscenza e di esperienze, attraverso la rete, tra gli allievi delle scuole dell' intero territorio regionale".

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