Il gip ha deciso, Burgo dissequestrata
(Paolo Decleva)

La notizia è stata comunicata ieri alle 18.15 dai carabinieri agli operai in attesa in piazza XX settembre a Tolmezzo

Via libera all’azione di Tondo. Per riavviare le linee della cellulosa ci vorrà un paio di giorni


Gli impianti della Burgo che lavorano la cellulosa sono stati dissequestrati ed entro due giorni potranno riprendere la produzione. Lo deciso il gip del tribunale di Tolmezzo Maria Rosa Persico, accogliendo l’istanza presentata sabato dal procuratore capo della Repubblica Enrico Cavalieri e ponendo fine a una crisi che dura dal 2 febbraio.
La notizia è stata comunicata informalmente alle 18.15 dai carabinieri agli operai che attendevano in piazza, davanti al municipio, in una tenda nella quale avevano trascorso la notte ed erano quasi rassegnati a rimanere una seconda. Il gip Persico, che aveva cinque giorni a disposizione per dare una risposta alla richiesta del dottor Cavalieri è riuscita ad accorciare i tempi, sia pure di un solo giorno.
Nel mezzo tra sabato e ieri infatti, oltre a una domenica, c’erano udienze civili sia il lunedì che il martedì. Ce n’era una anche ieri e il magistrato l’ha rinviata appunto per dedicarsi esclusivamente all’esame della questione. Una notizia che aveva fatto sperare in una decisione prima addirittura entro le 14, ora di chiusura degli uffici del palazzo di giustizia, e poi entro le 17, ora fino alla quale spesso in alcuni uffici si continua a lavorare.
Poi si era ritenuto che il deposito della decisione della dottoressa Persico potesse avvenire più tardi e forse perfino oggi. Invece alle 18.15 la notizia tanto attesa è finalmente arrivata, e ha fugato anche il timore di una conferma del sequestro, ipotesi che in un primo tempo nessuno sembrava prendere in considerazione ma che con il passare del tempo era diventata un incubo, in quanto avrebbe aggravato tremendamente la situazione sia in relazione alla funzione del commissario sia in relazione alle condizioni in cui sta operando la cartiera.
«Le scorte della cartiera - ha detto anche ieri il direttore Mauro Saro, in piazza con il parroco don Zanello assieme agli operai - sono ormai esaurite. Abbiamo già perso molte ordinazioni con un danno che potrà essere quantificato soltanto con il tempo, poichè bisognerà vedere se e quanti clienti avremo perduto irrimediabilmente, ma comunque grave. Ora ci daremo da fare per rimetterci in carreggiata: ma ci vorranno due giorni per avviare la linea 1 e tre per far ripartire anche la linea 2».
«Vorrei ricordare ancora una volta - ha concluso Saro - due circostanze: che la cartiera di Tolmezzo ha un’importanza strategica per il gruppo e che negli ultimi anni abbiamo investito in ecologia oltre 7,5 milioni di euro (15 miliardi di lire) oltre ad effettuare altri investimenti per modificare le tecnologie. Con il più recente intervento, della spesa di 2,5 milioni di euro (5 miliardi), abbiamo abbattuto l’inquinamento del 18%». Gran respiro di sollievo dunque per gli operai, le loro famiglie e tutti i carnici che hanno solidarizzato con loro, e, sopratutto, via libera all’opera del commissario Renzo Tondo, il quale nell’attesa rispettosa della decisione della magistratura ha messo a punto un programma per risolvere il problema, esploso il 2 febbraio scorso ma che si trascinava da parecchi anni, anche se una soluzione era stata individuata nell’accordo di programma per la realizzazione di un nuovo depuratore, che sarà presto discusso assieme ai sindacati.
Ora che il dissequestro è deciso, Tondo dovrebbe tenere - come annunciato nei giorni - una conferenza stampa per illustrare i poteri conferitigli dal governo e le prime mosse che intende effettuare.
Tra questi i dipendenti della cartiera, che a causa dello sciopero e dello stop a gran parte della produzione vedranno assottigliarsi le loro retribuzioni di febbraio, sperano ci sia anche quello di trovare un modo di alleviare il loro sacrificio economico. Pare che l’unica via percorribile sia quella della cassa integrazione straordinaria: ma i tempi sono lunghi e l’esito incerto.


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