Cooperazione. Chiesti all’Ue 500 mila euro per 10 progetti sulla montagna

La Provincia di Udine, le Comunità montane Val Canale-Canal del Ferro, Valli del Torre, Valli del Natisone e i gruppi di azione del Torre, del Natisone e di Pontebba hanno firmato ieri il primo protocollo d’intesa per lo sviluppo della cooperazione transfrontaliera.
Un documento, dunque, che si pone l’obiettivo di coordinare e sviluppare in modo integrato la crescita di queste aree, evitando così la frammentazione nei progetti e nei contributi. «In questi ultimi due mesi - ha spiegato ieri l’assessore provinciale alle politiche comunitarie, Lanfranco Sette, presentando l’iniziativa - abbiamo svolto un intenso lavoro con tutti i rappresentanti e i protagonisti dello sviluppo delle aree interessate dal protocollo, decidendo di attuare un’intesa affinché la Provincia coordini ogni idea e progetto nato dalle Comunità e dai gruppi locali, per poi divenire supporto strategico e amministrativo nel reperimento dei fondi comunitari e nell’estensione del protocollo a eventuali partner sloveni e ad altri soggetti regionali. Così facendo potremmo raccogliere tutte le energie e poi investirle nelle direzioni individuate, presentando progetti integrati a beneficio di una vasta area».
Finora l’amministrazione provinciale ha raccolto una decina di progetti e ora verrà costituito il tavolo di lavoro permanente che raccoglierà i rappresentanti degli enti che hanno firmato il protocollo. E da questo comitato uscirà il primo progetto da 500 mila euro - circa un miliardo di lire -, programma capace di riunire gli obiettivi di tutti i piani raccolti finora e per il quale si chiederà il finanziamento alla Comunità europea. «Quest’intesa riveste una notevole importanza - ha commentato Renato Picogna, commissario della Comunità Valli del Torre - perché per la prima volta quattro territori della fascia confinaria e tre Comunità montane decidono di unirsi per portare avanti uno sviluppo comune». Carlo Faleschini, presidente provinciale dell’unione artigiani e vice presidente dell’Open leader - gruppo d’azione - di Pontebba, ha invece puntato l’attenzione sui progetti per i giovani. «E’ giusto che gli enti come la Provincia facciano da regia unica ai progetti che poi devono essere gestiti direttamente dai territori - ha affermato Faleschini -. Ricordiamoci però che per aiutare l’area montana dovremo dedicare molta attenzione ai giovani, alla loro formazione imprenditoriale e ai modi in cui incentivarli al massimo».
Firmato il protocollo ora si attende la prima riunione del tavolo tecnico, entro la prossima settimana.


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