Festa a sorpresa per il ritorno di Giorgio Di Centa. Paluzza celebra la medaglia
(Gino Grillo)

Paluzza rilucida i cerchi olimpici, installati all’inizio paese per la grande Manu, in onore di un altro Di Centa: Giorgio, fratello della trionfatrice di Lillehammer. L’argento conquistato nella staffetta a Salt Lake City da Giorgio ha ridestato i fasti di quattro anni fa, nel centro della Valle del But. La gente attendeva davanti alla televisione tifando per il loro paesano. È mancato poco che la squadra italiana non salisse sul gradino più alto del podio olimpico. Ci speravano in molti, dai vertici dell’Aldo moro, la squadra di casa nella quale Giorgio milita, al primo cittadino, Emidio Zanier:«Dopo il quinto posto dell’altro giorno ero convinto che Giorgio potesse dare di più. Aveva ancora qualcosa da spendere, e lo ha fatto con tutta la squadra italiana».
Un esempio della scuola paluzzana, che nella tradizione perpetua i successi, da una Di Centa, Manuela, a un altro Giorgio in questo caso. Paluzza si prepara a festeggiare il suo concittadino, anzi, lo farà con il vicino comune di Treppo Carnico, paese che Giorgio ha scelto come sua residenza dopo essere convogliato a giuste nozze con Flora Rita. «Una festa si farà senz’altro – annuncia anche il presidente della Pro Loco, Sassu – Eravamo bene abituati dalla stirpe dei Di Centa, ma anche se non ha riportato a Paluzza un oro, Giorgio è stato bravo comunque. Era un successo che ci aspettavamo. Quando è partito era molto caricato: questo successo non è stata una sorpresa per noi». Paluzza e Treppo Carnico si apprestano quindi a festeggiare il ritorno di Giorgio Di Centa in Carnia. Una festa si farà sicuramente, ancora però non si sa di quale tipo: deve essere una sorpresa. «A meno che la sorpresa non ce la faccia ancora una volta lui – conclude Zanier – qualche anno fa, reduce dai Campionati italiani, invece di un ulteriore diploma e di un’altra coppa, ci ha chiesto di poter avere quattro faggi nel bosco». Un episodio che spiega il carattere ancora legato ai suoi monti e al suo territorio, dove ama spesso ritornarci fra una prova e l’altra.


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