Il 17 febbraio di otto anni fa anche Manu vinse l’argento
(Roberto Calvetti)

Stesso giorno, stesso mese e stesso metallo, a volte il destino è bizzarro e ama giocare. Ieri, 17 febbraio, Giorgio conquista con la staffetta l’argento, la sua prima medaglia ai Giochi invernali. Il 17 febbraio di otto anni fa, sua sorella Manuela si metteva al collo l’argento della 10 chilometri a tecnica libera della combinata alle Olimpiadi di Lillehammer (la Gundersen allora distribuiva due titoli). Quelle magiche giornate del ’94 sono rimaste scolpite nella memoria. Manuela con quel secondo posto collezionava la terza medaglia: tre gare e tre volte sul podio nel giro di cinque giorni. Aveva cominciato con un colpo da kappao domenica 13, con un’eccezionale cavalcata nella 15 chilometri skating. Una prova di potenza che stordì le avversarie: sola in testa dal primo all’ultimo metro di gara infliggendo un distacco di 1’18’’5 alla fuoriclasse della steppa Ljubov Egorova. Quarantotto ore più tardi, Manu, deve arrendersi nella 5 chilometri a tecnica classica, primo round della combinata, alla russa che aveva umiliato due giorni prima. E’ argento in una giornata che è tutta delle donne azzurre con Isolde Kostner che piglia il bronzo nel supergigante. Ed ecco, il 17 febbraio, una data destinata a entrare nella storia dei Di Centa. E’ una caccia esaltante quella che si scatena nello stadio del Birkebeineren: la carnica si lancia sulle tracce della zarina Egorova avvantaggiata di una ventina di secondi, ma alla fine dovrà accontentarsi dell’argento. Otto anni dopo...

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