CARNIA. Terremoto: non vuole lasciare la sua abitazione
(Gino Grillo)

Un’ultrasettantenne di Trelli di Paularo. Altri sopralluoghi in corso

Ha oltre settant’anni e non vuole saperne di lasciare la sua casa a Trelli, frazione di Paularo, nonostante rischi di crollarle addosso e nonostante il sindaco Sergio Tiepolo le abbia riservato un appartamentino di tre stanze nella casa canonica, di proprietà comunale. «La casa è pericolante – sottolinea il sindaco –, ha avuto qualche cedimento strutturale, rischia di rovinare addosso ad altre abitazioni e vi piove dentro». Insomma, l’ordinanza di sgombero è inevitabile, ma l’anziana signora non vuole sentire ragioni: quella casa, che aveva resistito al sisma del 1976 (e infatti non era stata sottoposta a interventi per renderla antisismica), ha visto il dipanarsi di tutte le tappe della sua vita e soprattutto rappresenta buona parte dei suoi ricordi. Tiepolo ha deciso di cercare di convincerla prima di emettere, al più tardi domani, un’ordinanza di sgombero da eseguire anche in maniera forzosa.
Sempre di qua del monte Sernio, epicentro della scossa di San Valentino, è in arrivo una seconda ordinanza di sgombero: ad Arta Terme. I tecnici del comune sono ancora all'opera per verificare la stabilità di una casa, abitata da una famiglia, nella frazione di Avosacco. Una decisione probabilmente sarà presa lunedì.
Tornando a Paularo, sin dalla mattinata di ieri 20 persone, accompagnate dai tecnici comunali, hanno lavorato per installare la nuova tubazione che deve rifornire di acqua potabile le vasche dell'acquedotto del capoluogo della val d’Incarojo.
Il sindaco Tiepolo, dopo che il terremoto aveva abbassato ulteriormente le sorgenti, ha fatto predisporre un nuovo allacciamento per le vasche con nuove sorgenti, site a un chilometro e mezzo di distanza.
La protezione civile sta intanto ancora ispezionando gli edifici lesionati per decidere se chiuderli al pubblico, come si pensa di fare per la chiesa di Ravinis.
Normalizzata la viabilità sulla strada Plan di Coces - Piedim interessata ieri da caduta massi. Resta in vigore l’ordinanza di bollitura dell'acqua a Tolmezzo, dopo che si sono rilevate delle infiltrazioni nella rete distrubutiva a seguito dell'evento sismico.
Per il resto, comunque, la Carnia ritorna alla normalità. La paura di una seconda scossa è andata via via scemando con il passare delle ore.
Si ritorna alla quotidianità, ma anche ci si adopera per una stima dei danni arrecati dal terremoto. Ancora non quantificabili, in quanto le squadre di ricognizione della protezione civile, cui si affiancano gli uomini dei servizi tecnici dei vari Comuni, stanno ancora vagliando le richieste dei privati cittadini e stanno effettuando i sopralluoghi. La neve caduta nelle ultime ore non è stata d’ostacolo a questo lavoro.


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