Cartiera Burgo. Le tappe di una vicenda tormentata, culminata nella grande manifestazione di Tolmezzo
(Luca Coradduzza)

Due settimane di tensione e mobilitazione

Ultime ore di "passione" per gli uomini della Cartiera. Si aspetta infatti l'esito della richiesta che il procuratore della Repubblica Cavalieri ha depositato ieri al Gip del Tribunale di Tolmezzo Maria Rosa Persico per la revoca del sequestro preventivo. Non si saprà comunque nulla prima di domani e l’attesa potrebbe durare anche più a lungo, poichè il magistrato ha a disposizione cinque giorni per decidere.
Nel frattempo, considerati i tempi stretti e per non vanificare i poteri del commissario straordinario, il dottor Cavalieri ha concesso la proroga per l'esecuzione del sequestro fino alla decisione del Gip.
L'attesa del provvedimento è, ovviamente, vissuta con grande patema d'animo e con speranze in positivo.
Sono ormai due settimane che la Cartiera tiene banco con le sue vicende e si spera che le cose pian piano volgano al meglio.
Come si ricorderà tutto è cominciato sabato 2 febbraio, quando i carabinieri del Noe di Udine si erano recati allo stabilimento cartario tolmezzino per apporre i sigilli agli scarichi dello stabilimento a seguito di un ordine di sequestro preventivo richiesto dal Pm Maria Elena Teatini ed emesso dal Gip Alessandra De Curtis, da eseguire entro il 6. Contemporaneamente erano partiti 15 avvisi di garanzia per reati (inquinamento, abuso e omissione di atti d’ufficio) collegati agli scarichi che finivano dalla cartiera nel Tagliamento. Tra gli indagati l’ex presidente Antonione e 10 dei suoi 12 assessori (tra i quali Tondo), il sindaco Cuzzi, il direttore della Burgo Saro, il sindaco Cuzzi.
Ma il 6 febbraio alla Burgo era scattato lo sciopero e il pm Cavalieri aveva concesso una proroga di 48 ore, in attesa della nomina di un commissario da parte del consiglio dei ministri convocato per il giorno successivo.
Subito c'era stata una levata di scudi a favore dei lavoratori dell'opificio di Tolmezzo i quali, confortati anche da un ordine del giorno votato all'unanimità dal consiglio comunale e soprattutto delusi per il rinvio della nomina del commissario, il 7 avevano occupato la sala consiliare. Da parte sua il Pm Cavalieri, dopo un incontro con il prefetto di Udine Salanitri, aveva concesso una nuova proroga, fino a domenica 17, ovvero oggi.
L’ 8 febbraio il presidente della giunta regionale Renzo Tondo si era incontrato con i lavoratori che occupavano il municipio e aveva loro assicurato che la dichiarazione dello stato di emergenza e le nomina del commissario sarebbero stati all’odg del consiglio dei ministri del 14, che avrebbe risolto la situazione entro 15 giorni al massimo.
Il 9 l’inchiesta giudiziaria si era divisa in due tronconi: una parte si chiudeva con la richiesta di 14 rinvii a giudizio per ipotesi di inquinamento; l’altra, sulle ipotesi di abuso e omissione di atti d’ufficio, passava nelle mani del pm Cavalieri.
Mentre si susseguivano una serie di incontri per arrivare preparati all’appuntamento del 14 febbraio con una nuova riunione del consiglio dei ministri, l’11 febbraio c’era stato uno sciopero generale, che aveva convogliato a Tolmezzo oltre cinquemila persone, provenienti da tutta la Carnia.
Ma ancora il clima e la situazione erano incerti, anche se attorno agli operai cresceva la solidarietà, manifestata a più riprese pure dall’arcivescovo di Udine monsignor Pietro Brollo, e la mobilitazione del mondo politico (attivissimo il presidente del consiglio regionale Martini).
Il 14, a conclusione di un intenso lavoro preparatorio svolto a Roma dal vicepresidente della giunta regionale Ciani e poi dallo stesso Tondo, c’era stata la nomina del commissario, che l’altro ieri ha messo a punto la documentazione presentata ieri al dottor Cavalieri e da questi alla dottoressa Persico.
Ora l'ultima parola al Gip.


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