L’appello di don Corgnali: pensiamo al futuro di tutta la montagna friulana

«Si convochi un consiglio regionale a Tolmezzo, si riunisca il governo regionale a Tolmezzo e lì, sul posto, ricerchino le strade percorribili per un futuro di tutta la montagna friulana». È il forte appello che monsignor Duilio Corgnali, presidente del comitato coordinatore del convegno diocesano sui problemi della montagna, lancia dalle colonne de "La vita cattolica" in edicola oggi.
Commentando la vicenda Burgo, monsignor Corgnali ricorda che il commissariamento è sicuramente indispensabile, come soluzione urgente e temporanea. «Ma di commissari – spiega monsignor Corgnali – non si vive, al più si sopravvive. Ma la Carnia e tutta la montagna friulana hanno già raggiungo, in discesa, la linea della sopravvivenza. Dunque, è tempo ormai scaduto per un’inversione di tendenza. È tempo, ormai superato, per una vera prospettiva di soluzione per la montagna. Di ciò deve farsi carico la Regione».
Di qui la richiesta di un atto forte come la convocazione del consiglio e della giunta regionale a Tolmezzo per trovare soluzioni di sviluppo per l’intera montagna che vadano oltre l’emergenza.
Ma la stessa cosa deve fare anche la Chiesa, «non lasciare che s’arrangino loro, gli abitanti della montagna (la Carnia, la Valcanale o il Canal del Ferro o le valli del Natisone e del Torre) o l’arcivescovo perché carnico. Qui il dovere della solidarietà deve farsi visibile. Qui il convegno diocesano sui problemi della montagna deve trovare applicazione concreta. Si riuniscano dunque i consigli presbiteriali e pastorale in zona montana e sul problema della montagna friulana».
Insomma, conclude monsignor Corgnali, «non soltanto la Burgo va salvata, ma tutta la Carnia, tutta la montagna. E per questo non devono essere soltanto i carnici a lottare, non soltanto gli abitanti della montagna, ma tutti i friulani con essi».


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