I faggi di Timau in procura
(Oscar Puntel puntel@lycos.com)

I faggi tagliati finiscono dal procuratore. La vicenda dei tre alberi pluricentenari posti nella borgata Oubarlont del Pauarn e tagliati dalla mano dalla mano dell’uomo, per permettere la costruzione di un vallo paramassi sopra l’abitato di Timau di Paluzza torna alla ribalta. Il 31 gennaio, Francesco Corleone, consigliere provinciale del gruppo dei Verdi, ha fatto pervenire sul tavolo del procuratore della Repubblica di Tolmezzo, Enrico Cavalieri, un esposto sul taglio di quegli alberi secolari, custodi di tante leggende del paese. Nel suo "j’accuse", Corleone chiede all’autorità giudiziaria che "siano verificate tutte le violazioni di legge sulla tutela del paesaggio, della natura e del territorio, a partire dalla legge Galasso" e di valutare la possibilità "di un reato di distruzione di un territorio indisponibile, motivato dalla maggiore comodità nei lavori di scavo e quindi di con l’aggravante dei futili motivi".
"Nell’agosto del 2001 ho avuto il nulla osta idrogeologico e ambientale dalla Forestale, prima di abbattere i tre faggi. Non avrei potuto farlo, senza le necessarie autorizzazioni. Per la forestale non c’erano problemi ad abbattere quegli alberi". Giovanni Puntel, l’ingegnare che segue i lavori per la realizzazione dell’opera, replica così alle accuse di chi lo imputa responsabile dello scempio ambientale. "Inoltre - spiega - erano malati ed è stata proprio la forestale a chiedermi di abbatterli: non rappresentavano più una sicurezza, e con il passare del tempo avrebbero potuto cadere". Ma allora questa Forestale da che parte sta? Prima li classifica patrimonio naturale, poi ne ordina l’abbattimento?
Una strada calpestata giornalmente dalle ruspe corre sopra il paese. E’ di accesso, serve provvisoriamente, per permettere la costruzione di questa mega trincea, che raccoglierà pietre e valanghe, sfoghi della montagna. I tre alberi erano a 20 metri dalla strada. Serviva proprio abbatterli? "I faggi intersecavano con la fascia interessata dalla costruzione del Vallo. Il loro taglio era necessario" fa sapere Puntel. Sono l’unico punto secante fra l’opera e la faggeta del Balli, che l’ingegnere aveva dichiarato di non toccare.
Ma Timau è pieno di leggende. Sulla scia del Vallo, c’è per esempio un altro simbolo del paese, il "Prenschtaan". Un masso gigante, alto due metri, dove i timavesi reputano nascere i bambini. Dentro una piccola effige sacra. Che fine farà? "Io non so neppure dove si trovi questo sasso, però in paese, il progetto del vallo è stato presentato nel 1994. Il percorso è sempre stato quello. Se c’erano dei problemi potevano dirlo subito" replica Puntel.
Intanto, l’area di lavoro del vallo verrà sottoposta a bonifica da ordigni. Timau è stata territorio bellico, e la ditta che sta compiendo i lavori ha trovato un ordigno di lieve entità. Non sono nuovi questi ritrovi, in quella zona. "Fra le pietre delle muraglie, abbiamo trovato spesso cartucce e cose del genere. Per una questione di sicurezza, la prossima settimana provvederemo alla bonifica dell’area in cui dobbiamo lavorare", conclude l’ingegnere.

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