Friulano, referendum tra i prof
(Tommaso Cerno)

Lingue minori, uno stampato sarà distribuito entro marzo a tutti i presidi del Friuli-Venezia Giulia

Moduli anche tra i docenti per valutare la disponibilità a insegnare la madrelingua


UDINE – Moduli per il friulano anche ai professori. Dopo le polemiche sul formulario di opzione del friulano, dello sloveno e delle altre lingue minoritarie da parte degli alunni di materne, elementari e medie, questa sarà la volta degli insegnanti. L'adesione all'area plurilinguistica, infatti, e la scelta di utilizzare la marilenghe in aula come previsto dalla legge 482, sarà censita distribuendo anche ai docenti un modulo da compilare. Lo stampato, già in fase di predisposizione da parte della direzione scolastica regionale, verrà consegnato a tutti i presidi delle scuole interessate dalla prima decade di marzo, non appena le percentuali definitive di adesione alle lingue minoritarie da parte degli studenti saranno ufficializzate.
La scheda servirà alla direzione presieduta da Bruno Forte, «oltre che a misurare le disponibilità dei docenti a partecipare ai programmi di insegnamento del friulano - spiega l'ispettore ministeriale Odorico Serena - e far parte dell'area plurilinguistica, anche a fare uno screening dettagliato, con il supporto tecnico e logistico dell'Osservatorio sul friulano, di tutte le esperienze già maturate da singoli docenti e dalle scuole del Friuli Venezia Giulia in materia di lingue minoritarie».
Esperienze che, assicura Serena, sono molte e di alto livello. Al vaglio degli uffici regionali, insomma, ci saranno percorsi di formazione, esperienze di insegnamento, dispense e programmi già realizzati, oltre che i materiali già a disposizione delle scuole che, ben prima della legge sul friulano, avevano avviato programmi didattici in marilenghe. «L'idea è quella di partire da quel che già esiste - continua Serena - e formare dei gruppi di lavoro a disposizione dei colleghi che si avvicinano per la prima volta a progetti didattici sul friulano».
«Il profilo tipo di un professore che aderirà all'iniziativa, potrebbe riguardare - prosegue l'ispettore ministeriale - ad esempio i docenti di lingue straniere che già conoscano e parlino il friulano, certamente figure capaci di trasportarlo poi in classe». Porte chiuse ai docenti esterni, insomma, come già anticipato dal dirigente Forte e dall'assessore regionale alla cultura, Alessandra Guerra, con l'intenzione di utilizzare al massimo le risorse interne per cui già si pensa a forme di incentivazione e a una sorta di indennità di bilinguismo. Anche perché, ricorda Serena, i tempi previsti per giungere a pieno regime sono lunghi: «Per l'attuazione piena della riforma Moratti - dice - si parla del 2008, abbiamo perciò tutto il tempo per costruire la nostra, che non avverrà certo dall'oggi al domani».
Sul fronte degli alunni, invece, la distribuzione dei moduli per l'opzione "ricorretti", dopo che il deputato di Alleanza nazionale Daniele Franz aveva portato la questione dell'equivocità del testo all'attenzione del ministro della pubblica istruzione, Letizia Moratti, ottenendone la sostituzione, non è ancora ultimata: «I dirigenti scolastici stanno organizzando assemblee pubbliche - continua Serena - con amministratori, genitori e insegnanti per spiegare la legge 482 e chiarire il significato di questa riforma. Per questa ragione la distribuzione è ancora in corso e ci sarà tempo fino al 9 marzo per la raccolta delle adesioni». «Tanto che, per il momento, non siamo in grado di fornire un dato percentuale - conclude l'ispettore - sulle adesioni dei ragazzi».


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