TOLMEZZO. Ecco l’intelligenza artificiale.
Incontro promosso dall’Istituto Solari del capoluogo carnico.
(Oscar Puntel - puntel@lycos.com )

Gli americani, i primi che l’hanno sperimentata, la chiamano, per semplificazione, "IA". Che è l’acronimo di ciò che in Italia si dice intelligenza artificiale. Una cosa impensabile e astratta, fine a qualche anno fa. Talmente astratta che per molte persone equivale alla fantascienza. Senza alcuna ricaduta concreta. E invece no. L’intelligenza artificiale è il futuro. E’ una realtà dietro l’angolo soprattutto per quanto riguarda le sue possibili applicazioni nel campo dell’automazione industriale. Un argomento dunque attuale che probabilmente occuperà un posto rilevante sul piano lavorativo nei prossimi anni. Ed è allora indispensabile essere informati sulle sue possibili applicazioni e formare in maniera corretta chi dovrà poi avere a che fare con queste macchine. Per questo, lo scorso 31 gennaio, l’Istituto statale di istruzione superiore "F. Solari" di Tolmezzo ha organizzato un incontro di formazione, teorico e applicativo, sulle più recenti ed avanzate conquiste tecnologiche nel campo dell’emulazione a mezzo sistemi ed apparati elettronici, in particolare considerando le molteplici prerogative e funzioni dell’attività mentale umana in ambito produttivo e industriale. Il convegno, aperto anche agli imprenditori locali e seguito da altre scuole della regione in videoconferenza, è stato tenuto da Armando Guidoni, uno dei massimi ricercatori a livello nazionale che si sta occupato di sistemi intelligenti, lavorando con il "gruppo di Frascati" dell’Enea, l’ente per le nuove tecnologie, energia e ambiente.
Ciò che presto rivoluzionerà il modo di lavorare e in alcuni casi anche di vivere si racchiude in due parole: "Olocontrollo Emulativo". Un semplice computer, per funzionare, ha bisogno di un programma, cioè di istruzioni su come lavorare e cosa fare. Assieme al suo staff, Guidoni ha perfezionato un nuovo modello di macchina che non deve essere programmata. Essa si autoistruisce, funziona, sbaglia e si corregge. Fa tutto da sola. "Guidoni è riuscito a sviluppare un nuovo tipo di robotica, che è in grado di autoprogrammarsi. Non ha bisogno di qualcuno che le dia comandi. Questa intelligenza sintetica si dà informazioni da sola, grazie ad un emulatore e a tutte le informazioni che vengono rilevate nell’ambiente circostante" chiarisce Adriano Rodaro, insegnante all’Isis "Solari" di Tolmezzo. "L’unica cosa che le deve essere comunicata è l’obiettivo finale da raggiungere. Ecco allora che la macchina mette in atto strategie e comportamenti intelligenti".
Facendo un paragone azzardato, quello che automaticamente fanno neuroni e sinapsi nel cervello di un uomo, adesso sono in grado di farlo anche i microchips di un computer. Pur con tutte le differenze del caso.
La nuova filosofia tecnologica del gruppo di Frascati ha fatto, con i suoi studi, un salto decisivo, passando dall’automazione, cioè dalla macchina che fa la cose automaticamente in base alle istruzioni impartite, all’autonomazione, cioè ad un dispositivo automatico che si comanda e controlla l’esecuzione dei suoi comportamenti da sé. Senza controllo di terzi.
Quali implicazioni e ricadute concrete avranno sul territorio carnico gli studi di Guidoni? "Questo è ancora tutto da vedere, è per questo che abbiamo voluto fare un’azione informativa su tutto il territorio chiamando all’incontro anche gli imprenditori locali, e pensando ai nostri studenti, che un domani usciranno dalla scuola e si troveranno ad aver a che fare con queste macchine" spiega ancora il docente. Sul territorio montano, nella ricerca e sperimentazione tecnologica avanzata, sta riscontrando la giusta fama internazionale anche il CIT, Centro di innovazione tecnologica di Amaro, gestito dall’Agemont.
Queste intelligenze artificiali non sono poi tanto virtuali. Nell’attuale fase di avanzamento, l’"Olocontrollo Emulativo" ha prodotto numerose applicazioni industriali, quali macchine utensili, macchine laser ad alta potenza continua (l’unico esempio in Regione si trova alla Fincantieri di Monfalcone), macchine di manipolazione per montaggio e formatura, e il "Visio", un sistema di visione sintetica per monitorare beni storici ed archeologici, la cui applicazione, in campo sociale, è un dispositivo di supplenza visiva per non vedenti.
"Il campo di applicazione è davvero vastissimo. Potenzialmente tutte le attività industriali della Carnia potrebbero essere interessate. Attendiamo ora la risposta degli imprenditori. E intanto iniziamo a formare e a qualificare i nostri allievi" conclude Rodaro.


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