Comunità montane, tutto pronto per la riforma

Chiesta la certezza delle competenze e dei finanziamenti. Il presidente Strassoldo conferma il decentramento delle funzioni

Conclusa la fase di predisposizione, il documento costitutivo è stato esaminato nel corso di un incontro con la Provincia

E’ in dirittura d’arrivo il documento relativo alla costituzione delle nuove Comunità montane. Conclusa la fase degli incontri con pubblici amministratori e parti sociali ed economiche, Mario Revelant, presidente della delegazione regionale dell’Unione Comunità montane tira le somme e nel corso della prossima settimana presenterà il suo libro bianco al presidente della Giunta regionale Renzo Tondo. Nel corso dell’ultima riunione avvenuta a Palazzo Belgrado a Udine, dove erano presenti il presidente della Provincia di Pordenone, Elio De Anna; quello di Udine, Marzio Strassoldo accompagnato da Fabio D’Andrea e Vittorio Caroli e per l’Uncem Mario Revelant assieme ai componenti della giunta Alessio Belgrado, Fiorenzo Valent e Fabrizio Venier. «Una presenza ai vari tavoli, la nostra - ha detto Revelant-, da interlocutori attivi, sollecitata anche dalla Regione. Un percorso per attivare un processo di rifondazione delle Comunità montane che anticipa una riforma generale del sistema delle autonomie locali di cui si parla da molto tempo».
«Per i territori montani si chiede un forte autogoverno, certezze in materia di competenze e finanziamenti. Senza sovrapposizioni di sorta, non modificando, se possibile, nemmeno la denominazione - osserva ancora Revelant-, per non creare dubbi interpretativi nelle norme di finanziamenti europei e nazionali».
«Se riusciamo a portare a compimento questo disegno avremo senz’altro segnato un punto a favore della montagna, delle sue aspirazioni e specificità - osserva Alessio Belgrado-. Cerchiamo quidi di agire senza contrapposizioni artificiose». «Tanto più- ha rilevato Fabrizio Venier-, che anche il ministro Frattini, negli Stati generali della montagna a Torino, ha ribadito l’interesse di un ruolo forte e propositivo per le Comunità Montane».
Per Fiorenzo Valent, invece, bisogna:«Garantire a queste nuove Comunità Montane autonomia e autogoverno. Ergo: elezione diretta con una prima fase che transita attraverso l’istituzione di un’assemblea costituente con l’incarico di approvare lo statuto ed eleggere un consiglio.
Il presidente della Provincia di Udine, Marzio Strassoldo, ha fornito rassicurazione che l’ente da lui presieduto decentrerà proprie funzioni alla montagna. Competenze e risorse di fatto già operanti con una ulteriore novità: un organismo autonomo di rappresentanza del circondario montano composto da tutti i consiglieri provinciali eletti nei collegi della montagna, coordinati dall’assessore provinciale, che in sintonia con le richieste provenienti dalle amministrazioni locali gestiranno funzioni e finanziamenti riservati ai loro territori. Sedi previste per questi organismi: Tolmezzo, per quanto riguarda l'Alto Friuli; Udine per le Valli del Torre e del Natisone.


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