TREPPO CARNICO. Mille persone ai funerali di Craighero. Ieri l’addio al giovane chef
(Gino Grillo)

Oltre un migliaio di persone ha dato l’ultimo saluto a Massimilano Craighero, 30 anni, promessa della cucina carnica, stroncato martedì all’alba da un male incurabile contro il quale combatteva da due anni. Una folla silenziosa ha salutato il giovane cuoco, discepolo del maestro Gianni Cosetti. La bara era stata portata già mercoledì dall’ospedale di Tolmezzo, dove era deceduto, al suo paese, Treppo Carnico, nel suo ristorante, il Cristofoli e qui ha ricevuto l’omaggio dei tanti amici e estimatori. Ai lati la famiglia, la giovane moglie Graziella, i genitori Novella e Antonino, il fratello, la sorella e i parenti più prossimi. Poche le lacrime, non ce n’erano più, tutte già versate durante il calvario che Massimiliano ha subito in questi due anni, dall’insorgere della malattia sino alla fine. Una malattia che lui aveva affrontato con determinazione, senza rassegnarsi, quasi con spavalderia, come ricordava don Arnaldo che lo visitava anche in ospedale, con la sua bontà e voglia di vincerla. Ma così non è stato e ieri pomeriggio, non solo Treppo Carnico, ma la Carnia intera ha pianto un personaggio che, seppure scomparso in giovane età, ha dato lustro al territorio sia per la sua passione dietro ai fornelli sia per il modo, umile, di accettare il suo fato.

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