PALUZZA. Muore sulla strada, lo trova la moglie. Probabilmente si è sentito male, è sceso dall'auto ed è scivolato nel greto di un torrente
(Lucio Cimiotti)

Giovanni Englaro, 70 anni, non era tornato a pranzo e la donna era andata a cercarlo sulla statale

Si sente male sulla statale, scende dall'auto, cade e muore. E a ritrovarlo qualche ora dopo è la moglie, che non l'aveva visto rientrare a casa all'ora di pranzo.
Ha destato commozione e dolore a Paluzza la notizia dell'improvvisa scomparsa di Giovanni Englaro, settantenne, nato nel capoluogo il 1° settembre del 1931, persona conosciuta e stimata. Englaro era in pensione dopo oltre trent'anni di lavoro alle dipendenze della Società elettrica cooperativa Alto But. Ieri mattina era sceso a Tolmezzo per effettuare alcuni esami clinici all'ospedale. Non vedendolo rientrare all'ora di pranzo, la moglie Maria Rossi si era un po' allarmata. Verso le 14, accompagnata dalla nipote Daniela, si era indirizzata in auto lungo la statale 52 bis carnica alla volta di Tolmezzo. Giunta all'altezza del ponte sul torrente Randice, nei pressi della centrale elettrica Mazzolini in territorio di Arta Terme, Maria si accorgeva della Fiat Panda del marito, di colore grigio, parcheggiata in un'area sul lato opposto, in direzione Paluzza. Scesa dalla macchina, la donna si è diretta al ponte e lì ha fatto la tragica scoperta. Probabilmente colto da un malore, Giovanni era scivolato finendo per cadere sul greto del torrente, da un'altezza modesta, di uno-due metri. Allora Maria ha chiamato il suo Giovanni, ma purtroppo non c'è stata risposta. In quel momento sulla statale passava una pattuglia della polizia del commissariato di Tolmezzo che ha allertato il 118. L'arrivo dell'elicottero si è rivelato purtroppo inutile. Il medico legale poi farà risalire l'ora del decesso alla tarda mattinata, verso le 11. Ai soccorritori non è restato che trasportare il corpo nella camera mortuaria del cimitero di Arta capoluogo. Per la moglie di Englaro è stato ovviamente un colpo tremendo. Colta da malore, Maria è stata portata da un'autoambulanza all'ospedale di Tolmezzo. Si è ripresa ed è stata dimessa dopo un paio d'ore. Per Giovanni e Maria il 2002 rappresentava un anno del tutto particolare. I due sposi avrebbero raggiunto un traguardo eccezionale: le nozze d'oro da festeggiare a dicembre.
In pensione dagli anni ottanta, Giovanni non si fermava mai: trovava sempre qualcosa da fare. Disponibile anche nei rapporti sociali, collaborava con i responsabili del Museo della Grande Guerra di Timau. Non disdegnava di tirar su le maniche e prestare la sua opera in attività manuali. Nel 1961 ebbe un infortunio sul lavoro: un residuato bellico esplose mentre Giovanni era intento a sistemare dei pali per una condotta elettrica. L'incidente lo aveva prostrato nel fisico - aveva perso alcune dita e si era procurato delle lesioni ai timpani - ma non di certo nel morale. Lascia nel dolore la moglie Maria e i figli Guido ed Enzo con le rispettive famiglie. Per la data del funerale si attende il nulla osta da parte dell'autorità giudiziaria.

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