PALUZZA. Truffe in Carnia, a sbafo al ristorante
(Gino Grillo)

Si fermano all’albergo Italia per alcuni giorni, poi se ne vanno senza pagare. Analogo episodio a Enemonzo

Una coppia è riuscita ad allontanarsi prima dell’arrivo dei carabinieri. I due sono noti alle forze dell’ordine

Turisti a sbafo: si fingono operatori economici, si fermano una settimana e se ne vanno senza saldare il conto. Un’azione collaudata, già perpetrata ai danni di altri operatori da parte di una coppia nota alle forze dell’ordine, che è stata regolarmente denunciata.
Ultima vittima l’albergo ristorante Italia di Paluzza. Il 25 febbraio al titolare dell’albergo, Massimo Marconi, si presenta una coppia che chiede ospitalità per un paio di giorni. Aldo Morante, di anni 52, di Napoli, e Agata Pizzoferro, 32 anni, di Palmanova, sono alloggiati nella stanza loro riservata, senza avere chiesto loro alcuna caparra. «Un servizio di pensione completa per l’uomo – racconta il proprietario dell’albergo Massimo Marconi – e una mezza pensione per la donna ad un prezzo, rispettivamente, di 41,32 e di 35,12 euro, escluse le consumazioni».
La donna chiede al titolare dell’albergo pure le chiavi d’ingresso: afferma di svolgere un servizio di pulizie per conto di una ditta specializzata, un’occupazione che le comporta di lavorare fino a notte inoltrata. Dopo i due giorni di soggiorno stabiliti, la coppia chiede di potersi fermare ancora per qualche tempo. La richiesta viene accordata.
Il titolare comincia a sospettare qualcosa quando gli giungono all’orecchio alcune voci, provenienti da un’altra vallata: la settimana precedente, alla Pagoda di Colza di Enemonzo, la stessa coppia aveva trascorso una settimana in albergo («L’uomo doveva cercare un posto dove fare alloggiare i suoi operai. La donna usciva la mattina e ritornava a tarda ora») prima lasciarlo senza avere pagato il conto. Anche al titolare della Pagoda erano state richieste le chiavi dell’albergo. Poi una mattina, nella camera assegnata alla coppia, era stato trovato un biglietto con il quale i due ospiti si scusavano per essersi dovuti allontanare senza preavviso. C’era però la promessa di ripassare un pomeriggio dei giorni seguenti a saldare il conto. «Martedì – proseguono alla Pagoda – ha telefonato il Morante. Dice di non disperare: sarebbe passato il giovedì. Non ci siamo fatti illusioni: quei soldi non li vedremo mai più, ma abbiamo sporto contro la coppia regolare denuncia».
Apprese queste notizie, anche l’albergatore di Paluzza ricorre ai carabinieri. Dopo qualche giorno la loro risposta: il Morante e la Pizzoferro sono noti per usufruire di servizi senza poi assolverli. Al ritorno in hotel della donna, Marconi si fa ridare la chiave e chiede quindi il saldo del dovuto, ma la coppia si dilegua prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. «Fatti analoghi – ricorda Massimo Marconi – sono accaduti un paio di anni fa anche a Villa Santina, al Fogolar. Ma sono reati che cadono presto in prescrizione. L’unica soddisfazione è di mettere all’allerta i colleghi affinché non diano ospitalità a questa coppia, se prima non sino fatti consegnare un congruo anticipo».


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