COPPA DEL MONDO. Paruzzi e Di Centa, sprint d’oro
(R.S.)


I friulani vincono a Lahti le staffette: Gabriella in coppia con Sabina Valbusa e Giorgio con Zorzi
I sappadini Fauner e Piller Cottrer rispettivamente all’ottavo e al decimo posto. Stefania Belmondo terza


LAHTI – Una settimana dopo l’oro olimpico di Salt Lake City, Gabriella Paruzzi, si conferma al vertice dello sci di fondo vincendo con Sabina Valbusa, a Lahti, la gara di sprint di coppia valida per la coppa del mondo. In Finlandia, a fare compagnia alla campionessa di Fusine, sul gradino più alto del podio è salito anche Giorgio di Centa, che ha gareggiato con Christian Zorzi.
Un’altra medaglia per l’Italia è stata conquistata da Stefania Belmondo, che si è classificata al terzo posto in coppia con la francese Karine Philippot. Il distacco della Belmondo da Olga Savialova e Nina Gavriliuk, arrivate seconde, è stato di soli 3 centesimi di secondo. Quello delle russe dalla Paruzzi e dalla Valbusa di sette centesimi. In quanto alle altre azzurre, Cristina Paluselli e Antonella Confortola si sono classificate decime a 45’’70.
Giorgio Di Centa e Christian Zorzi, invece, hanno conquistato l’oro staccando i tedeschi Rene Sommerfeldt e Tobias Angerer di 2 decimi e Lukas Bauer e Martin Koukal, della Repubblica Cecam di un secondo e 5 decimi. Ottavo e decimo posto per i sappadini Fauner e Piller Cottrer rispettivamente in coppia con Kostner e Valbusa. Noni Saracco e Di Santov.
«È stata una gara tiratissima. Due soli giri per decidere sono poca cosa e le insidie erano ad ogni passo: uno scarto improvviso, una caduta o un cambio incerto, bastava poco per trovarsi fuori lotta per il primo posto». Gabriella Parruzzi racconta così le tensioni di una contesa che l’ha vista determita e anche buona stratega visto che ha saputo dare il colpo di grazia alle russe, che poi non sono più riuscite a passare, al momento giusto, lungo la dura salita che ha caratterizzato uno dei percorsi più difficili per le gare sprint. Tanto che la giuria ha deciso di ridurre i giri di entrambe le gare sia femminile (da tre a due) sia maschile (da sei a quattro). «In Sabina Valbusa – riconosce Gabriella Paruzzi –, ho avuto una partner esperta che sa esaltarsi sui tracciati difficili, così siamo arrivate a tenere a bada le inseguitrici».
«Questa volta abbiamo avuto anche un po’ di fortuna – riconosce con modestia Giorgio Di Centa –, sono partito in sesta posizione e non è stato facile progredire; era invece facilissimo intralciarsi al cambio, basti pensare che Fulvio Valbusa per una caduta è finito lontano dal podio, ma siamo riusciti ad evitare tutti i trabocchetti e a guadagnare una posizione ogni giro fino ad affronare in testa la volata finale».


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