Burgo, cinque tecnici per l’emergenza
(Giuseppe Cordioli)

Ieri a Tolmezzo primo vertice convocato da Tondo con Provincia, proprietà e Consorzio depurazione

Entro la fine della settimana saranno nominati anche un sub-commissario e tre consulenti

«Fare presto e fare bene». Si può riassumere così il senso della riunione tecnica per risolvere il problema della cartiera Burgo, convocata ieri mattina nel municipio di Tolmezzo, dal "commissario ad acta" Renzo Tondo. Il quale al termine dell’incontro si è detto:«Soddisfatto per l’esito della riunione e per la grande disponibilità dimostrata da tutti i soggetti intervenuti - ha aggiunto Tondo-. Risolta l’emergenza occupazionale bisogna mettere mano, in tempi altrettanto brevi, per la soluzione di quelli ambientali».
Nella sua qualità di "commissario delegato per lo stato di emergenza socio-ambientale nel settore delle acque reflue nel comune di Tolmezzo" il presidente della Regione ha voluto convocare l’incontro con il gruppo di lavoro per:«cominciare il percorso di lavoro che ci consenta di attivare tutti gli strumenti tecnici, che ci consentano in un paio di anni, ma spero anche prima - ha detto tra l’altro Tondo-, di sistemare in modo definitivo il depuratore consortile di Tolmezzo».
La conferma che ci siano tutti i presupposti per chiudere positivamente la vicenda è arrivata quando Tondo ha annunciato:«Entro questa settimana arriveremo a completare la struttura di sostegno. Sarà nominato il "sub-commissario" e saranno resi noti i nomi dei tre consulenti tecnici provenienti dalla pubblica amministrazione. A questa struttura sarà affidato il compito di gestire la vicenda. Il commissario e il sub-commissario saranno pagati dal ministero, mentre i consulenti tecnici saranno "precettati" dalla Pubblica amministrazione. E’ per questo motivo che mi rivolgerò a tutti gli enti che sono in grado di fornire tali figure professionali, ma cinque persone non saranno sufficienti e sarà pertanto necessario il "contributo" di Provincia, Comune e Regione per una collaborazone a 360 gradi. In quanto ci serve tutto: dalla dattilografa per la battitura dei decreti, ai tecnici e ogni altra figura sarà comunque utile».
C’erano presenti anche l’assessore regionale all’Ambiente, Paolo Ciani, il presidente della Provincia di Udine, Marzio Strassoldo, che era accompagnato dall’assessore all’Ambiente, Loreto Mestroni, inoltre hanno partecipato all’incontro il direttore regionale all’Ambiente, Giorgio Verri, il direttore della cartiera Burgo, Mauro Saro, il presidente del Consorzio depurazione acque Alto Tagliamento, Gianfranco Turchetti, e i rappresentanti degli industriali e degli altri enti direttamente interessati al problema.
Tondo prima di concludere ha voluto fare alcune puntualizzazioni circa l’affidamento dell’incarico di commissario.
«Ci sono state critiche, da parte di alcuni politici, che sono apparse ingenerose nei miei riguardi - ha precisato Tondo-. In quanto tutto avrei desiderato fuorchè questo nuovo incarico, ma l’avrei considerato un arretramento se anzichè essere un rappresentante della Regione, il commissario ad acta fosse stato un rappresentante del Governo. Bassolino è stato nominato commissario per la Campania, non vedo perchè per il Friuli non può essere il presidente della Regione. Sono solo strumentalizzazioni. Il ministro lo aveva ribadito varie volte che voleva una carica istituzionale per questo ruolo. O il presidente della Regione, o il sindaco (ma solo per le grandi città) o il Prefetto. Non c’erano altre vie d’uscita».


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