Plurilinguismo, una necessità. È cominciato con un saluto in nove lingue il convegno all’università
(B. L.)

Questa sera ai convegnisti e alla cittadinanza sarà offerto nella sala Madrassi di via Gemona il concerto Babæl

Udine – «Dobbiamo entrare in Europa con una consapevolezza: l'apprendimento delle lingue non è più un lusso come in passato, ma una necessità. Siamo uniti nell'Europa, ma rispettando le identità di ciascuno. La diversità è una ricchezza e non un handicap; per questo ogni cittadino dovrebbe conoscere almeno due lingue oltre a quella madre». È un messaggio chiaro quello lanciato da Domenico Lenarduzzi, consigliere della Commissione europea, ospite al convegno Educazione plurilingue: dalla ricerca di base alla pratica didattica, organizzato dal dipartimento di Scienze filosofiche e storico-sociali dell'Università di Udine. Un messaggio raccolto dal rettore dell'Ateneo, Furio Honsell, che ha sottolineato come «l'Università di Udine, nonostante la sua giovane età, abbia una missione complessa fin dalla sua nascita: non solo didattica e di ricerca, ma anche di coinvolgimento del territorio». La lingua, allora, più che elemento di diversità, deve essere considerato strumento fondamentale di dialogo. Significativi anche i messaggi di apertura del convegno che i rappresentanti di diversi paesi hanno portato in nove 9 lingue: italiano, inglese, tedesco, francese, spagnolo, rumeno, gaelico, sloveno e friulano. Il presidente della Provincia di Udine, Marzio Strassoldo, dal canto suo, ha messo in evidenza l'incrocio di isole linguistiche presenti sul territorio, l'Osservatorio regionale della lingua e cultura friulana e la Società Filologica friulana. La necessità di un'azione incisiva nelle scuole e soprattutto nelle famiglie, alla luce del regolamento della legge che renderà possibile l'avvio dell'insegnamento del friulano a scuola, è stata evidenziata da Giovanni Frau, presidente dell'Olf e del Consorzio universitario del Friuli, il quale ha messo in guardia le diverse istituzioni dal «rischio di muoversi senza una programmazione precisa». Molto apprezzati anche gli interventi di Tatiana Slama Cazacu, dell'Università di Bucarest, che ha parlato della personalità bilingue, di Bojan Brezigar, presidente dell'Ufficio europeo per le lingue meno diffuse e di Silvana Schiavi Fachin dell'Università di Udine sui programmi di educazione plurilingue in Friuli. Il convegno proseguirà oggi all'Università di Udine, domani si sposterà a palazzo Belgrado, mentre domenica si concluderà a Sauris dove sarà possibile visitare l'isola plurilingue durante l’Eurofestival: un mont-tantis vôs. Questa sera, alle 21, nella sala Madrassi di via Gemona, sotto la chiesa di San Quirino, si terrà il concerto Babêl/ Babele/ Babæl, di Davide Pitis e Pierluigi Visintin, con la collaborazione del Conservatorio Tomadini di Udine. La serata prende il nome di Babæl perché vi sono presenti diversi linguaggi musicali a sfondo “etnico” che hanno incuriosito e stimolato i diversi compositori. Nella prima parte saranno eseguite Danze della Val di Resia del compositore udinese Piero Pezzé, scomparso nel 1980, una breve suite di danze popolari per pianoforte, e Folk songs di Luciano Berio, una brillante elaborazione di canti popolari di diverse nazioni. Un Folk song di Benjamin Britten aprirà la seconda parte che si concluderà con il melologo Babæl che dà il nome alla serata, composto dal friulano Davide Pitis, che ha utilizzato brani di autori friulani scelti con Pierluigi Visintin. Questo brano per voce recitante, soprano, mezzosprano e strumenti, che vuole descrivere in modo suggestivo il percorso di una lingua, è idealmente diviso in tre parti.

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