Tolmezzo. Disoccupazione in Carnia in forte calo e si può ancora migliorare.
(Luca Coradduzza)

Sono comunque circa duemila gli iscritti nelle liste, di cui 1.500 donne. Il responsabile dell’ufficio collocamento Candido: «Ci avviciniamo ai livelli minimi del Veneto»

Il tasso di occupazione in Carnia, rispetto agli anni scorsi, è migliorato. E di molto. Lo conferma Alvio Candido, responsabile dell'Ufficio di Collocamento di Tolmezzo. «Le cifre - riferisce - dicono che ci stiamo avvicinando ai parametri della regione Veneto, quella con la minor percentuale di disoccupati in tutta la Penisola; mentre l'attuale tasso di disoccupazione, in Carnia, è stimabile attorno al 4-5%». Ogni mese, le persone che sono iscritte nelle liste, in attesa di un'occupazione, sono mediamente duemila. Ciò che salta subito agli occhi osservando i dati, è che di queste 2000 persone, circa il 70-75 % è di sesso femminile.Se alcuni settori occupazionali nel campo del terziario riescono a soddisfare la propria richiesta di personale, come ad esempio quello turistico, altrettanto non si può dire di quelli del terziario avanzato che richiedono una manodopera specializzata. C'è infatti una grande domanda, che non viene soddisfatta, nel campo della meccanica, dell'elettronica, dell'elettrotecnica, dell'idraulica. E anche nei settori edile ed infermieristico. «Questo, in gran parte - spiega Candido -, è dovuto al cambiamento dei ritmi della nostra società. Nessuno vuole più lavorare nei fine settimana, a partire dal venerdì e si preferisce un orario più elastico. Ecco perchè si sta affermando il cosiddetto lavoro a tempo determinato». La Regione, per sopperire a questa mancanza di personale, sta investendo molto, organizzando dei corsi post-diploma e post-laurea per formare personale specializzato in tali settori da inserire immediatamente nel mondo del lavoro. Purtroppo, però, sono necessari tempi abbastanza lunghi. Le nuove e vecchie realtà che hanno preso piede nel nostro territorio, come la Seima, l'Aisc, la De Longhi, l'Icci o la Cartiera, forniscono un turnover “fisiologico” che dà occupazione a molti. Comunque, le statistiche dicono che i giovani vogliono lavorare. Molti vorrebbero un lavoro a tempo indeterminato, ma si afferma sempre più, come già detto, l'idea di quello a tempo determinato, con la possibilità, magari, di trasformarsi in definitivo. «Anche a livello europeo è preferita questa tendenza - continua Candido - e noi ci stiamo adeguando». Il fenomeno degli extracomunitari, per fortuna, non è un problema che si fa sentire. «Abbiamo più di 90 persone, in prevalenza albanesi, integrate già da molto tempo. Anzi, sono quelli che risolvono un po' il problema delle richieste di lavoro nei vari settori meccanico, elettrico, elettronico, ecc.» «Osservando, comunque, i dati di 10 anni fa, - conclude Candido - si può ben notare come il 'trend' sia positivo, e di molto. Per di più, con i nuovi movimenti e riforme in atto, soprattutto in Carnia, si può ancora migliorare. Il consiglio che do, soprattutto ai giovani che, volenti o nolenti si avvicinano al mondo del lavoro, è quello di approfondire continuamente le proprie conoscenze, capire se l'indirizzo scelto è utile, o se è preferibile cambiare obiettivo. Bisogna valorizzare la propria formazione e, soprattutto, tenere gli occhi sempre aperti».

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