Quattro miliardi per l’occupazione alla Comunità montana della Carnia per promuovere e attuare iniziative
(Fausto Coradduzza)

Finanziamenti anche per la costruzione e l’ampliamento di stalle a Sauris, Ravascletto e Sutrio

La Regione ha messo a disposizione della Comunità montana della Carnia quattro miliardi per promuovere la definizione e l'attuazione di iniziative dirette al consolidamento e all'estensione della base produttiva e dell'occupazione. Ma anche per la valorizzazione delle risorse umane e naturali della montagna, cogliendo quindi tutte le opportunità presenti su scala locale e offerte dall'ambiente naturale Ciò porta alla valorizzazione delle peculiarità di quel sistema produttivo con promozione di forme di lavoro tradizionali ma in via di progressivo abbandono, anche attraverso l'offerta di strutture che favoriscano la nascita di opportunità occupazionali.
Tale finanziamento è stato assegnato a seguito della richiesta che l'Ente comprensoriale carnico ha fatto nel luglio scorso per interventi da realizzarsi nel 2001-2002.
Quattro sono le iniziative finanziate delle quali tre saranno a disposizione della Comunità Montana ed una del Comune di Rigolato.
La prima, proprio in questo comune, prevede la realizzazione di un capannone ad uso industriale, per una spesa di un miliardo 400 milioni; una in comune di Sauris dove sarà realizzata una stalla per vacche da latte e di un mini-caseificio per la trasformazione e vendita del prodotto. In questo caso la spesa è di 800 milioni. Altri 800 milioni saranno impiegati in comune di Ravascletto per la realizzazione di una stalla per vacche da latte e, infine 1 miliardo di lire è stato destinato per la realizzazione di una stalla per vacche da latte, di un fienile con impianto di essicazione del foraggio e di una stalla per capre da latte in comune di Sutrio.
Nell'accordo di programma, oltre ai presidenti della Regione e della Comunità montana della Carnia è intervenuto pure il sindaco di Sauris in considerazione del fatto che il terreno su cui sarà realizzata l'opera è di proprietà del Comune di Rigolato per cui da questi sarà gestita l'operazione ma con gli stessi obblighi previsti per l'ente comprensoriale. Quest'ultimo dovrà, comunque, cedere in locazione gli immobili realizzati e mantenere la destinazione di tutte le opere per cinque anni dalla loro completa realizzazione, pena la restituzione dei contributi.
Un ritorno, quindi, alle vecchie tradizioni privilegiando il settore agro-silvo-pastorale che negli ultimi decenni sembra essere stato penalizzato rispetto ad altre attività.

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