Paluzza. Ritornano le statue.
(Oscar Puntel)

Una statua del Cristo risorto e una coppia di angeli di legno ritorneranno a brillare con solennità sopra la pala d’altare che prima le custodiva e che è una delle antiche testimonianze storiche della Chiesa di Paluzza. La comunità le accoglierà ufficialmente domenica 14 ottobre, a partire dalle 10.15, con il ritrovo sul piazzale della Chiesa di Santa Maria Annunziata, e alle 10.30 con una Santa Messa animata e cantata dalla locale "Corale Duomo". Seguirà il saluto delle autorità, la relazione di Fabrizio Magani, della Soprintendenza per i beni artistici del Friuli – V.G., e di Luciana Simonetti, che ha curato il restauro. Infine la benedizione delle opere e il brindisi con la comunità.
Le tre opere fanno parte di un altare, forgiato nella bottega di Gerolamo Comuzzo, attualmente collocato all’entrata principale del duomo, sulla destra. La perizia sul loro stato di conservazione, 400 anni dopo, ha chiesto un intervento di restauro.
Nel 1620, infatti, a Paluzza si costituì la confraternita del Carmine, che volle ampliare l’allora piccola chiesetta trecentesca di Santa Maria con un altare, utilizzando i lasciti del sacerdote Domenico Moro. L’estrema sommità, a coronamento del timpano, si caratterizza di un Cristo risorto ligneo. Ai lati, due angeli con funzione reggilampada. L’altare si completa anche di una pala datata 1661, opera giovanile del pittore bavarese Matias Zehender.
Paluzza divenne, alla fine del’300, sede quasi stabile del Vicepreposito di San Pietro e, successivamente, del Preposito stesso e qui venne trasferito tutto l’archivio della Prepositura della Carnia. Secondo la tradizione, avvenne nel 1414 un incendio, il quale distrusse gran parte delle scritture ivi conservate e che avrebbero potuto gettare una luce sui primi secoli delle nostre comunità cristiane.
Nonostante ciò, restano "tantissime opere che rischiano il deperimento. Piano piano stiamo cercando di recuperare il tesoro artistico della parrocchia" spiega il parroco, don Tarcisio Puntel.
Ma i restauri non sono cosa da poco prezzo. La parrocchia è riuscita ad ammortizzare i costi grazie all’intervento di uno sponsor esterno, una banca. E così dopo un anno di lavoro ritornano il Cristo Risorto e la coppia di angeli. Da alcuni mesi Luciana Simonetti sta restaurando anche la pala del Zehender. Per completare l’opera resta da intervenire solo sulla parte architettonica di quel seicentesco altare.

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