Timavesi a Roasnckronz. Rinnovato il secolare pellegrinaggio a Kötschach nella Valle del Gail.
(Oscar Puntel)

E’ da più di 250 anni che la parrocchia di "Santa Geltrude" di Timau – Tischlbong si reca in pellegrinaggio, nella prima domenica di ottobre, a Kötschach - Mauthen, per la festa della Madonna del Rosario, ovvero il "Roasnckronz". Domenica 7 ottobre diversi fedeli non solo di questa comunità, ma anche da Sutrio, Paluzza e Cleulis, si sono recati pellegrini in Austria, per rafforzare i rapporti di amicizia e di fede con la cittadina d’oltralpe. Quest’anno i fedeli dell’ultimo paese della Valle del Bût, a ridosso del confine con l’Austria, hanno portato nel loro animo il ricordo dell’amato parroco, don Attilio Balbusso, deceduto nel marzo di quest’anno, e che in passato aveva sempre partecipato assiduamente, accompagnando la sua comunità, ai pellegrinaggi sia alla Madonna di Kötschach che a quella di Maria Luggau.
Dopo la Santa Messa alla "Marienkirche", cui ha partecipato anche la corale "T. Unfer", si è svolta la processione alla volta della cappella "Auenstöckl". La domenica del Rosario assume anche il significato di una festa di ringraziamento per il raccolto dell’anno. Rafforza questa usanza di fede campestre il fatto che in processione si portino i doni della terra: i frutti del raccolto, una grande corona con diverse granaglie, una piccola corona di fiori, una croce adornata di frutta e verdura e di un pane. A ricordo della giornata, a tutti i fedeli vengono consegnati mazzetti di spighe benedetti.
La testimonianza più concreta che lega Timau a quella comunità è data dall’altare che si può osservare sulla destra, entrando nella parrocchiale di Kötschach. Esso è dedicato alla Regina del Rosario ed apparteneva all’omonima confraternita, fondata nel 1664 e dove operò attivamente per più di 100 anni. L’attuale altare risale al 1768. Fu donato proprio dai timavesi, come atto di devozione. La data precisa che vide l’inizio dei pellegrinaggi non si conosce, come neppure si conosce il motivo del culto, anche se in paese circolano più leggende.
Fino agli anni ’50 i pellegrini vi giungevano a piedi e venivano accolti sul ponte del fiume Gail dal parroco di Kötschach. Oggi quel percorso non si fa più a piedi. Ma l’importante, per Timau, è esserci, perché – come si legge in un saggio dello studioso Christian Lederer – "Se al Roasnckronz non vi partecipano i timavesi, manca qualcosa di essenziale".

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