Chiudono gli uffici postali in montagna
(Paolo Mosanghini)

Saranno ridotti gli orari a Clodig, Savogna, Ligosullo, Preone, Dogna, Carnia, Cornino, Trava e Socchieve

Gli sportelli di Ugovizza, Tarvisio ferrovia e Clauiano non saranno più in funzione da dicembre

Uffici postali che chiudono, altri che funzioneranno a orari ridotti o a giorni alterni. A farne le spese saranno soprattutto i cittadini dei piccoli paesi delle zone disagiate del Friuli, come la montagna.
Il 1¼ dicembre è la data prevista per la chiusura degli uffici postali di Ugovizza, Tarvisio ferrovia e Clauiano. Con la stessa data si ridurrà significativamente l’orario di apertura al pubblico degli uffici di Clodig e Savogna (che resteranno aperti tre ore e mezzo al giorno), Ligosullo (in funzione due ore al giorno), Preone, Dogna e Carnia (per tre ore al giorno) e, infine, saranno ridotti i giorni di apertura per gli uffici di Cornino e Trava (che saranno aperti solo nei giorni di martedì, giovedì e sabato) e Socchieve (aperto lunedì, mercoledì e venerdì).
«La Slp-Cisl rimarca tutto il suo dissenso rispetto a tali scelte innanzitutto per il devastante effetto che scarica sulle fasce più deboli di popolazioni già ai margini del pieno diritto di cittadinanza. Si pensi solo ai poveri pensionati residenti nelle località interessate dai tagli, che dal 1¼ dicembre saranno costretti ad avventurarsi in difficoltose trasferte anche per riscuotere la pensione, spedire una raccomandata o riscuotere una somma dal proprio libretto di risparmio», segnala il segretario regionale della Slp-Cisl, Elvio Di Lucente.
«E questo, anche in un territorio come la Valcanale, dove nel recente passato la scure dei tagli già si è abbattuta pesantemente su tutti gli altri presidi pubblici (come la scuola, la sanità e i trasporti). In questi territori – mette ancora in evidenza il segretario di Slp-Cisl Di Lucente – chiudere l’ufficio postale significa eliminare l’ultimo baluardo di uno Stato ingrato e poco attento ai bisogni dei cittadini più deboli. In queste situazioni l’interesse pubblico dovrebbe ancora prevalere sul criterio del business, anche quando si tratta di aziende, come quella postale, che, quand’anche trasformate in società per azioni, rimangono affidatarie di rilevanti interessi pubblici. Di tutto questo, però, pare preoccuparsi solo il sindacato, mentre la rappresentanza politica locale si dimostra completamente insensibile ai disagi che deriveranno ai loro elettori», sostiene ancora Di Lucente.
I maggiori disagi dovranno essere sopportati soprattutto dalle persone anziane per le quali diventa difficile potersi spostare in paesi che non sono sufficientemente serviti anche dal trasporto pubblico.

www.messaggeroveneto.it


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