Arta Terme.Bando europeo per le Terme
(Luca Coradduzza)

C’è preoccupazione per il futuro dei venti dipendenti dell’azienda, che sabato saranno licenziati
Il 31 dicembre scade la convenzione: un concorso per i prossimi 15 anni


La gestione delle Terme di Arta da parte della ditta Poldo, durata 9 anni, scade il 31 dicembre. Di fronte a questa imminente scadenza si sta manifestando un po' di apprensione da parte dei lavoratori. Ma, oltre a ciò, questo è un momento da seguire con grande attenzione anche perchè le Terme sia per il comune di Arta che per il territorio montano, sono un polo ed una risorsa fondamentale che, oltre a dare lavoro a 20 addetti, che diventano 40 nei periodi estivi, creano un indotto turistico non indifferente.
Di questo si è parlato l’altro ieri, nel salone delle Terme nel corso di un incontro organizzato dalla Cgil dell'Alto Friuli con tutti i dipendenti.
«Bisogna premettere che la gestione della ditta Poldo è stata tutto sommato positiva - commenta Franco Barera, rappresentante Filcams-Cgil -, perchè da servizio riservato alle cure termali si è passati ad un allargamento delle attività, soprattutto per il benessere, con un centro fitness, una palestra, una piscina... . Purtroppo, ora, c'è apprensione. Il momento, comunque, è importante in quanto l'amministrazione comunale, anche se un po' in ritardo, ha predisposto un bando di concorso a livello europeo per dare in gestione l'attività termale per ben 15 anni».
Le buste si apriranno il 28 dicembre con la possibilità, per la ditta vincitrice, di avvalersi di alcuni finanziamenti previsti dall'Obiettivo 2 della Comunità europea.
In tale bando, il comune di Arta ha posto alcuni vincoli fondamentali. Il più importante è che tutti i lavoratori in essere siano riassunti, perchè, ovviamente, con la chiusura delle Terme del 10 novembre saranno licenziati. Secondo punto è che sia garantita una gestione di almeno 10 mesi di apertura all'anno, con un premio se i mesi diventano 12. Terzo, la ditta che vincerà l'appalto deve garantire una serie di investimenti volti a migliorare la struttura per una maggiore competitività nel settore. Quarto, è richiesto il rispetto del contratto, sia con il Comune che con i dipendenti.
«Il tempo stringe - continua Barera -; fra poco ci saranno i licenziamenti, quindi il periodo di retribuzione per i dipendenti, scaduto il mese di vacanza, terminerà. La soluzione migliore sarebbe stata rinviare la chiusura di qualche mese. Infatti oltre alle preoccupazioni degli addetti, c'è il rischio di perdere il personale più qualificato. Il nostro obiettivo è quello di far sì che la nuova ditta subentri il più presto possibile, in modo da ridurre l'impatto di una lunga pausa».
«Fortunatamente - chiarisce il rappresentante della Filcams-Cgil - il Comune si è impegnato a gestire direttamente l'impianto termale, anche se per un periodo limitato, in attesa del subentro».
«Noi crediamo in questo polo - conclude Barera - siamo d’accordo sui finanziamenti dell'Obiettivo 2, anzi, chiediamo alla Regione di appoggiare concretamente questa domanda anche a Bruxelles. Inoltre richiederemo un inconto con l'assessore al turismo Dressi e con il presidente della Regione Tondo».
Sarebbe un peccato perdere, anche se per un breve periodo, le Terme di Arta che, oltre ad avere una grande valenza storica, hanno un peso non indifferente sul turismo e sull'economia della nostra montagna.

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