Carnia. La genuinità fa consorzio
(Oscar Puntel)

Nato per tutelare i propri prodotti, il Consorzio Carnia è presente da 10 anni sul territorio. Oggi ha una sede tutta propria, che prima non aveva, a Tolmezzo. Oggi addirittura sta attendendo da Roma il riconoscimento ufficiale dei propri prodotti, la "Doc", cosicché il marchio Carnia possa essere utilizzato su tutto il territorio nazionale. Bisognerà invece aspettare ancora qualche anno per avere il placet da Bruxelles. Ed allora anche le porte europee si apriranno alla genuinità di casa nostra.
Il consorzio attualmente riunisce il caseificio Val Degano di Ovaro, quello sociale "Alto But" di Sutrio, e quello Val Tagliamento di Enemonzo, la latteria sociale di Paularo e quella turnaria di Tolmezzo. In più partecipano nel consiglio di amministrazione, alcuni conferitori di mele, altri che vi ambiscono a partecipare e i rappresentanti dello spaccio di Tolmezzo.
Il nome "Carnia antiche tradizioni" è un marchio "ombrello", che raccoglie, promuove, tutela e vende tutti quei prodotti tipici del territorio e che hanno la caratteristica della lavorazione secondo tradizione. Dunque, nei punti vendita serviti, si va certo dal formaggio alla ricotta fresca affumicata, dalla caciotta al burro. Ma non solo, anche biscotti, quelli a "esse", fino al succo di mela, ottenuto dai frutteti carnici. E poi salumi, cjarsons, succhi di frutta e marmellata, per arrivare fino ai mieli, di cui recentemente è stata richiesta l’ "I.G.P.", l’identificazione geografica protetta. Spazio anche al biologico, grazie alle sole due aziende presenti in Carnia che la praticano, quella di Eliana Solari di Pesariis di Prato e quella di Lucio Marongiu, di Cavazzo Carnico.
"Il consorzio opera per salvaguardare il prodotto fatto in Carnia e per farlo conoscere; è nato anche per sostenere i soci che vi afferiscono. Nello statuto è previsto per esempio che tutti i soci possano essere seguiti nella contabilità e nella burocrazia della propria azienda" spiega Luisa Turina, presidente del Consorzio.
Esso opera e distribuisce il "made in Carnia" attraverso una rete di negozi presenti negli spacci delle 4 principali latterie, più il negozio centrale che ha sede nel centro a Tolmezzo. Oggi è sempre facile trovare il prodotto con questo marchio anche nei grandi supermarket friulani.
"Noi produciamo e vendiamo prodotti artigianali, che hanno la tipicità del territorio. Non vuol dire che sino necessariamente biologici, anche se li comprende" racconta Turina. "A noi interessa promuovere l’immagine della Carnia grazie ai suoi prodotti locali, il che vuol dire che vendiamo tutti i suoi prodotti tipici, compresi quelli i cui produttori che non sono nostri soci, anche se ci auguriamo che questi possano essere incrementare".
Il giro di vendite è buono. E’ un prodotto che sa trovare il proprio posto sugli scaffali dei negozi, anche di quelli non legati direttamente al consorzio. La speranza ora è che possano trovare una loro collocazione anche nel carrello della spesa di casa e che i friulani possano rendersi conto che le leccornie di casa propria a volte sono più buone, pardon, più genuine, di quelle dei vicini.

www.lavitacattolica.it



< Torna alla pagina di novembre