Minoranze linguistiche a Udine
(B.L.)

La legislazione sarà analizzata in un convegno di due giorni

Un’articolata riflessione sui temi legati allo sviluppo di una coerente politica linguistica in Italia e un'analisi critica dei problemi rimasti irrisolti: dalle modalità effettive di applicazione dell'articolo 6 della Costituzione alla ridefinizione del concetto stesso di minoranza linguistica, fino al ruolo delle Università. Questi gli obiettivi del convegno La legislazione nazionale sulle minoranze linguistiche. Problemi, applicazioni, prospettive, organizzato dal Centro internazionale sul plurilinguismo e dall’Università di Udine, in programma oggi e domani a Udine. L'inaugurazione è fissata alle 10.30 in sala Ajace di palazzo D'Aronco a Udine con interventi del rettore Furio Honsell, di Alessandra Guerra, assessore regionale alla Cultura, Marzio Strassoldo, presidente della Provincia, Sergio Cecotti, sindaco di Udine. I lavori saranno introdotti da Vincenzo Orioles, direttore del Centro internazionale sul Plurilinguismo.
Il carattere interdisciplinare del convegno intende valorizzare i possibili approcci di ambito giuridico, etno-antropologico, dialettologico, sociolinguistico a un argomento particolarmente complesso e sul quale in Italia si registra attualmente un forte ritardo della riflessione scientifica. A due anni dall'approvazione della legge 482 in materia di minoranze linguistiche storiche e a pochi mesi dall'entrata in vigore del relativo regolamento di attuazione, il convegno rappresenta un momento importante nella formazione di operatori qualificati in materia di patrimoni culturali e linguistici minoritari.
La recente scomparsa di Giuseppe Francescato, alla cui memoria il convegno è dedicato, attribuisce all'incontro il significato di un omaggio della comunità scientifica allo studioso friulano che tanto si occupò delle problematiche relative allo studio, alla tutela e alla valorizzazione dei patrimoni linguistici minoritari. C'è un doppio filo che lega una parte dell'intensa e fervida attività di Giuseppe Francescato (1922-2001) alle tematiche del convegno. Da una parte la friulanistica, un settore della ricerca dialettologica nel quale Francescato ha lasciato, con Dialettologia friulana (1966), Studi linguistici sul friulano (1970) Lingua, storia e società in Friuli (1976, in collaborazione con Salimbeni), Nuovi studi sul friulano (1991), il più cospicuo e pregevole patrimonio di conoscenza linguistica. Dall'altra l'intersecarsi di linguistica sociologica e sociologia linguistica nelle eteroglossie italiane: una tematica che il linguista udinese intesse intelligentemente sulla trama del plurilinguismo, in numerosissimi lavori, fino ai più recenti Sociolinguistica delle minoranze (1992) e Timau. Tre lingue per un paese (1992, in collaborazione con la moglie Paola Solari).
Questo il programma delle due giornate di lavori.
Dopo i discorsi inaugurali di cui si è già fatto cenno, coordinati da Felice Besostri, parleranno Giovanni Frau, Leonardo Savoia, Raimondo Strassoldo, Giovanna Massariello e Barbara Artioli. Alle 15, nell’Aula convegni dellla facoltà di Economia, in via Tomadini 30, con il coordinamento di Alberto Sobrero, parleranno Roberto Gusmani, Tullio Telmon, John Trumper, Flavia Ursini e Fabio Foresti. Dalle 17.30 toccherà a Gian Paolo Gri e a Maurizio Gnerre. Alle 18.20, coordinati da Fiorenzo Toso, parleranno Salvatore Trovato e Luigi Melica.
Domani alle 9, a palazzo Antonini, con il coordinamento di Felice Besostri, parleranno Valter Giuliano, Fabrizio Cigolot, Valeria Piergigli, Emidio Sussi, Giulio Paulis, Emilia Calaresu, e, dopo la pausa, Augusto Carli, Francesco Altimari e Robert Blagoni. Alle 12.15 sarà presentato e discusso il documento Altimari-Orioles-Telmon sul ruolo delle Università in materia di minoranze linguistiche.


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