Comunità Montana della Carnia, il Tar boccia il ricorso
(Luciano Santin)

Contro l’eliminazione dell’ente si erano schierati i sindaci di Paluzza, Treppo Carnico e Sutrio

No alla richiesta di sospensiva della decisione presa a suo tempo dalla Regione


Il Tribunale amministrativo regionale del Friuli-Venezia Giulia ha respinto lo scorso martedì la richiesta di sospensiva (recentemente inoltrata con ricorso da alcuni sindaci carnici) in merito alla soppressione della locale comunità montana. Il magistrato ha ritenuto l'insussistenza delle condizioni di urgenza e di danno sostenute nella documentazione presentata da Emidio Zanier, primo cittadino di Paluzza, assieme ai colleghi Luigi Cortolezzis, di Treppo Carnico, ed Enzo Marsilio, di Sutrio.
Anche se, in teoria, la mancata applicazione della misura non pregiudica il pronunciamento finale, di fatto ormai non sembrano esserci margini, soprattutto cronologici, per intervenire nell'iter amministrativo e legislativo che porterà alla soppressione delle Comunità. Seguendo il normale calendario dei lavori, il Tar dovrebbe emettere la propria sentenza all'inizio della prossima estate, cioè a cose largamente fatte. La normativa approvata dalla Regione prevede infatti che nel mese di febbraio vengano definite in legge la denominazione, le caratteristiche e le competenze del nuovo ente destinato a sostituire le Comunità montane (ovvero il trasferimento delle mansioni agli Enti locali). Successivamente, nel giugno 2002, si dovrebbe passare alla soppressione. E la Finanziaria per l'anno a venire, presentata ieri, stanzia appunto otto miliardi per l'attività residuale, ed altrettanti per la fase di avviamento dei nuovi organismi.
Il fatto che, in presenza di una situazione del genere, il Tribunale amministrativo non abbia ritenuto necessario provvedere al "congelamento" dello statu quo, può così essere considerato un segnale. Almeno pare pensarla in questo modo il sindaco di Sutrio, Enzo Marsilio.
Il provvedimento di soppressione degli enti montani era arrivato, con una sorta di blitz, più di due anni fa: la maggioranza regionale lo aveva inserito, a sorpresa, nella legge sugli assestamenti di bilancio del 1999. Le forti reazioni in seno al consiglio, ma anche quelle registrate sul territorio, avevano portato poi ad una serie di slittamenti, sino alla norma votata alla fine dello scorso luglio, con cui si provvedeva al commissariamento, e anche alla definizione dei termini del 28 febbraio per legiferare, e del 30 giugno per subentrare.
Non esiste, al momento, un orientamento preciso sulla riforma: si potrebbe andare ad uno smembramento delle funzioni, ridistribuite poi alle Province o ai Comuni (eventualmente raggruppati), o anche all'individuazione di nuovi enti, comunque più vasti di quelli attuali (le Comunità oggi sono dieci).
In consiglio regionale giacciono attualmente tre proposte di legge: una, della maggioranza prevede la nascita di tre comprensori montani, due per la zona di Udine e uno per quella di Pordenone, un'altra, dei Ds, vuole istituire la provincia dell'Alto Friuli, coincidente con i limiti del Tribunale di Tolmezzo, la terza, di Giancarlo Cruder, del Cpr (entrato nel frattempo in maggioranza), punta anch'essa ad una provincia montana, con dimensioni però minori e ridotte sostanzialmente a Carnia, Canal del Ferro e Valcanale.
Posto che la nuova normativa deve ancora iniziare il suo iter, la scadenza di febbraio appare molto vicina. All'inizio di febbraio, infatti, il consiglio regionale dovrà cimentarsi con la riforma della legge elettorale, materia complessa e dibattutissima (anche perché, trattando materia statutaria, richiede i 2/3 dei voti dell'assise e prevede la possibilità del referendum).
Non è escluso, insomma, che almeno sul versante legislativo ci possa essere ancora una volta un rinvio.


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L’ex presidente Marsilio ritiene non decisiva la sentenza del tribunale «Non è detta l’ultima parola»
(Gino Grillo)

La decisione di non ritenere ammissibile una decisione di sospensiva sul commissariamento delle Comunità montane da parte del Tar è stata appresa con serenità dall'ex presidente della comunità montana della Carnia Enzo Marsilio.
Proprio Marsilio, quale sindaco di Sutrio, assieme ai colleghi di Paluzza Emidio Zanier e di Treppo Carnico Luigi Cortolezzis si erano rivolti al tribunale amministrativo regionale per sospendere l'effetto della legge regionale che sollevava dall'incarico i legittimi presidenti e li sostituiva con dei commissari. Un fatto analogo a quanto era accaduto precedentemente con le Apt.
Nel caso della Comunità montana della Carnia, come per l'Apt Carnica, il commissario era stato designato in una persona diversa dal presidente già in carica. Infatti, indicato da una riunione dei 28 sindaci, a Marsilio è stato preferito quale commissario il sindaco di Villa Santina, Giuseppe Novello.
Nel ricorso contro la decisione non tanto di porre un commissario piuttosto che un altro al vertice dell'ente sovracomunale, Marsilio sosteneva, come continua a sostenere dopo la sentenza del Tar, che non esistevano i pressuposti per il commissariamento dell'ente.
«Sebbene ci sia di mezzo una legge regionale, questa non può andare contro le direttive delle norme statali che prevedono il commissariamento di un ente solamente in presenza di specifiche circostanze: antimafia, malgoverno, colpa grave, che in Friuli non sono state eccepite per nessuna delle 10 Comunità montane». Una legge quindi illeggittima, secondo Marsilio, che il Tar non ha ancora preso in considerazione approfonditamente, avendo solo ravvisato la non urgenza per giudicare nel merito del ricorso.
«Ora attenderemo di conoscere le motivazioni della sentenza, quindi ci riserveremo le mosse future» chiarisce l'ex presidente.
Le prossime date per le repliche saranno quelle che la Regione si è prefissata per risolvere la questione della riforma degli enti locali. «A febbraio - continua Marsilio- la Regione dovrebbe predisporre la legge di riforma dell'ente sovracomunale. Entro giugno 2002 si dovrebbe avere un nuovo organismo di rappresentanza. Se le date non saranno rispettate, cosa che riteniamo probabile, provvederemo a chiedere la discusione sul merito del ricorso al Tar».


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Novello completa la giunta: l’ottavo membro è Puppini
(Gino Grillo)

Confortato dal responso del Tar, il commissario della Comunità montana della Carnia Giuseppe Novello ha completato l'organismo consultivo di cui si avvalerà per svolgere la sua mansione sino al giugno 2002 quando dovrebbe essere emanata la nuova legge sugli enti locali, tra i quali appunto le Comunità montane.
Già scelti a suo tempo sette componenti, tutti sindaci di diverse valli, Novello ha scelto l'ottavo rappresentante relativo all'area della conca tolmezzina: Danilo Puppini di Cavazzo Carnico.
Ed è poi passato alla fase operativa. «Ma è difficile fare in pochi giorni quello che non si è riusciti a compiere in diversi anni»: così Novello spiega come non si possano pretendere miracoli in poco tempo, assicurando però che dalla fase conoscitiva si è già passati a quella operativa. «L'amministrazione ordinaria prosegue normalmente - continua - portando avanti tutte le iniziative già prese dall'amministrazione precedente della Comunità montana della Carnia».
Per le altre cose Novello indica alcuni temi essenziali che dovranno essere risolti dal commissario «con una azione politica qualificata», anche per distinguere questo periodo dalla normale amministrazione. Due i temi a grande respiro, «che comunque - tende a precisare il commissario- sono stati indicati dalla conferenza dei sindaci - e che interessano tutti i Comuni: quello dei rifiuti e della gestione integrata delle acque.»
ntanto è già stata convocata una riunione fra il commissario ed il gruppo consultivo formato dagli otto sindaci carnici per iniziare quel percorso che intende qualificare questo suo mandato, dove si cercherà di fissare gli obiettivi raggiungibili nell'arco di questi sei mesi di commissariamento cui è soggetta la Comunità montana della Carnia. Il progetto che ne scaturirà verrà portato, entro i primi giorni di dicembre, all'attenzione della conferenza dei sindaci per l'approvazione


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