Tolmezzo. Inaugurato il monumento all’alpino
(Luca Coradduzza)

Proprio in un’epoca in cui le penne nere potrebbero sparire da Tolmezzo

"Per non dimenticare". Ecco la risposta data, nel giorno dello scoprimento del monumento dedicato "Agli Alpini e ad Caduti di tutte le guerre", dal presidente sezionale colonnello Pietro Saldari a chi si domandava se, a distanza di oltre mezzo secolo dalla fine del secondo conflitto mondiale e ad oltre 80 anni dalla Grande guerra, fosse opportuno erigere tale monumento. «Non solo era opportuno - ha sottolineato - , ma anche doveroso».
La realizzazione dell'opera, eseguita dallo scultore Renzo Lazzarini, visto l'impegno economico, aveva destato fin dagli inizi più di qualche riserva. «Ma la volontà - ha continuato Saldari - ha prevalso su tutte le difficoltà». Infatti l'iniziativa aveva avuto da subito il sostegno da parte del gruppo Ana Tita Copetti dal gruppo Fratelli Ermano, dalla sezione carnica dell'Ana e, non per ultimo, dal Comune di Tolmezzo.
Il monumento si trova in piazzale Vittorio Veneto, all'interno del piccolo Parco della Rimembranza. Un luogo molto significativo in quanto, durante la seconda guerra mondiale, i nostri alpini partivano proprio dalla stazione ferroviaria che si trovava di fronte. «E poi - ha spiegato il capogruppo Marcon - fu proprio a Vittorio Veneto che si vinse la guerra. In più, a tale piazzale si giunge attraverso via IV Novembre, data storica che segna la fine del conflitto».
Il sindaco Sergio Cuzzi ha spiegato che questo «è un monumento che sottolinea il forte legame che Tolmezzo ha avuto e continua ad avere con gli alpini».
«Purtroppo - ha concluso Saldari -, la specialità dell'alpino sta vivendo tempi difficili a causa del progressivo smantellamento militare. Tolmezzo, sede di ben tre Reggimenti, attualmente ne ospita solo uno, il terzo artiglieria da montagna ed anche questo, in futuro, probabilmente dovrà abbandonare il capoluogo carnico. L'ironia della sorte vuole che l'alpino, fuso nel bronzo di cui oggi di celebra l'inaugurazione, rimanga l'unico alpino in armi presente in Carnia».

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