Albergo diffuso, Carnia a 4 stelle
(Oscar Puntel)

Altro che albergo a quattro stelle. La nuova alternativa turistica per le vacanze in Carnia si chiama albergo diffuso. Gli alloggi che lo costituiscono vengono ricavati da immobili della comunità ospitante, riadattati e ristrutturati, e che altrimenti sarebbero caduti in disuso.
L’ospite arriva e vi soggiorna senza le restrizioni orarie o i vincoli dell’albergo classico, in completa libertà.
In Carnia i primi alberghi diffusi si sono sviluppati e si stanno sviluppando a Sauris, a Sutrio e a Maranzanis di Comeglians.
In questi alberghi, come passa un ospite le sue giornate?
A Sauris di Sopra da qualche anno è in funzione il Residence “Il borgo di San Lorenzo”, che come struttura recettiva si avvicina alla filosofia dell’albergo diffuso.
Esso si inserisce nell’ambito di un programma di gestione territoriale e consta di 11 alloggi autonomi e indipendenti, per un totale di 44 posti letto, con un’unica reception, che garantisce in pratica una gestione unitaria dell’intero impianto.
Con questo sistema si è riusciti addirittura a raggiungere il record dei 100 giorni di piena occupazione. L’utente che lo sceglie viene qui anche in bassa stagione. Tracciare il profilo dell’ospite medio è difficile, se si considera che va dai 20 ai 60 anni. Spesso chi occupa questi appartamenti sono gruppi di amici, giovani coppie e famiglie con bambini piccoli al seguito. La casistica è così diversa che diversi sono anche i ritmi di vita che gli ospiti conducono in questi alberghi.
“Generalmente l’utente che usa queste strutture è quello che sogna di possedere una casa in montagna ma non può permettersi di averla perché non ha abbastanza soldi” spiega il gestore del residence. L’ospite medio degli alberghi diffusi usa servizi e strutture della comunità. Spesso è lui stesso a richiederli. E’ un turista “vivace” e attivo. Va a sciare, visita musei, frequenta ristoranti. Per ogni diecimila lire spese in albergo, almeno altrettante vengono spese in paese.
Altra caratteristica dell’albergo diffuso è la totale libertà che viene offerta all’ospite: qui ci si può svegliare alle 6 del mattino come alle 4 del pomeriggio. Durante la giornata si vive a contatto con il paese, allacciando rapporti con la gente. I pasti per 4 – 5 volte la settimana vengono consumati nei ristoranti; l’alternativa è rappresentata dall’appartamento, che è dotato di cucina, o dal panino, se ci si trova in escursione esterna.
Diverso sistema di recettività è il “Bed & breakfast – ospitalità in Carnia”, che già dalla scorsa estate è entrato in piena funzione e che è condotto da una cooperativa composta da sei soci.
Qui l’ospite riceve letto e prima colazione, nella stessa casa in cui vive chi offre questo servizio. “Noi puntiamo tutto sulla cordialità – spiega la presidente della cooperativa, Oriana Del Fabbro - anche per avere un ritorno in termini di immagine e di passa parola con altri clienti”. Gli ospiti arrivano di solito in serata. Vengono accolti con un banchetto di benvenuto e sono accompagnati nelle loro stanze. La mattina si alzano intorno alle otto. La colazione è servita in base alle loro preferenze. Il cibo fornito è preconfezionato. “Ma noi – aggiunge Oriana Del Fabbro - chiediamo anche se vogliono assaggiare i nostri prodotti genuini e nella maggior parte dei casi va a finire che il preconfezionato rimane tutto lì”. Il momento conviviale è anche importante per porre l’utente in contatto con le tradizioni e la gastronomia della località ospitante.
Tutta la mattinata e il pomeriggio sono dedicati a escursioni naturalistiche o visite dei centri cittadini vicini. Il rientro avviene intorno alle 18, per l’ora di cena, che spesso è consumata sulla stessa tavola del gestore del Bed & breakfast. Nel dopocena c’è chi va a dormire, chi passa qualche ora in compagnia della famiglia ospitante e chi si dedica a cinema e cultura.


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