Zovello, commozione per Francesco. Celebrati ieri i funerali del giovane morto con la moto (Gino Grillo)

Ancora una volta in pochi mesi il rombo delle moto ha accompagnato all'ultima dimora un giovane di Zovello. Ancora una volta le lacrime hanno solcato, sommesse, il viso di quelle persone, tante, oltre un migliaio, che si sono radunate nel cimitero a seppelire un loro figlio, un loro fratello. Così Francesco Barbacetto ha lasciato Ravascletto salutato dai molti amici e parenti convenuti dalle vallate della Carnia. La gente di qui, conosciuta per il suo carattere schivo, quasi da apparire ombroso, non ha retto alle lacrime. Lacrime che di solito si consumano in silenzio, da soli all'interno delle case. Il sole brillava sui volti, nel piccolo cimitero di Zovello, e i piccoli rivoli che partivano dagli occhi, spesso coperti da occhiali scuri, emergevano sui visi delle persone convenute a tributare l'ultimo saluto a quel giovane che è stato carpito dalla morte qualche giorno fa, mentre cavalcava la sua fida Yamaha 400. Di aneddoti su queste storie di vita e di morte se ne sono sentiti parecchi. L'incidente che lo stesso Francesco aveva avuto pochi giorni prima di quello fatale di Enemonzo lo aveva quasi convinto ad abbandonare le due ruote. Ma poi la sua inquietudine lo ha portato a cercare le risposte che rincorreva nel senso di libertà che il vento può dare a chi corre in moto. Lo hanno ricordato il parroco, don Guido Mizza, che alla fine non trovava le parole per porgere le condoglianze alla famiglia, gli amici, che lo hanno salutato parafrasando una celebre canzone dei Nomadi, e gli amici delle associazioni di volontariato e sportive che avevano avuto il privilegio di avere fra le loro fila questo giovane, scomparso appena ventitreenne, ma che già si era fatto notare per il suo entusiasmo, per la sua originalità, per la sua simpatia e nel lavoro. Lavoro che svolgeva con maestria con il padre, divenendo fornitore di lavorati in legno per diverse ditte anche a carattere internazionale. Ora Francesco riposa, forse con le sue risposte tanto rincorse, appena due tombe distante da Mauro e Arrigo, i suoi due coetanei scomparsi in un altro incidente stradale lo scorso autunno.

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