Ligosullo. Muore in montagna don Renato Ciani.
(Sabrina Clama)

Don Renato Ciani, il parroco di Santa Maria a Nives di Osoppo, è morto ieri mattina per un infarto a Ligosullo, in località Castello di Valdajer, mentre si trovava in campeggio con i ragazzi della parrocchia. Aveva 48 anni. Verso le dodici un dolore lancinante ha colpito il religioso al petto: l’uomo si è accasciato lungo il tortuoso sentiero che conduce al rifugio montano di Tersadia nelle vicinanze del bivacco denominato Valute, spaventando suor Antida e i quattro animatori che da diversi anni giungono in località Valdajer, a Ligosullo, con una comitiva di ragazzini. Vani sono stati i tentativi dei medici dell'eliambulanza del 118 di Tolmezzo, allertati attraverso un telefono cellulare dall'animatore Bruno Micelli, i quali hanno potuto solamente constatarne il decesso. Durante l'operazione di soccorso dello sventurato, sono intervenuti gli uomini del Soccorso alpino del Cnsa di Forni Avoltri, del gruppo di Paularo e della Guardia di Finanza di Tolmezzo, i quali sono stati trasportati sul luogo dell'incidente con l'elicottero. I primi a scendere sono stati un medico e un'infermiera che hanno tentato più volte di rianimare don Renato, dinanzi agli sguardi attoniti degli animatori e di suor Antida, che tentava di mantenere la calma e soprattutto di non allarmare i bambini. Non c'è stato nulla da fare per salvare il pievano di Osoppo e i tecnici del soccorso alpino si sono calati per imbragare sulla barella il corpo privo di vita del parroco. La salma accuratamente imbarellata e rinchiusa in un telo apposito è stata trasportata per circa 300 metri dagli uomini del Soccorso alpino e poi portata nella vallata di Paularo con l'elicottero, dove li attendevano i militari della Stazione dei Carabinieri di Paularo. Anche gli animatori e i bambini sono stati portati con l'elicottero nelle vicinanze del rifugio di Valdajer. «I bambini non sanno nulla di quello che è accaduto - ha spiegato con tono concitato suor Antida -. Abbiamo raccontato loro che don Renato ha avuto un lieve malore e che è stato portato con l'elisoccorso nell'Ospedale civile di Tolmezzo». «Siamo arrivati in Carnia giovedì mattina - racconta l'animatore Bruno Micelli - e il rientro ad Osoppo era previsto per domenica 29. Sono circa una ventina i bambini di età compresa tra i 9 e i 12 anni che avevano con entusiasmo accolto l'idea di trascorrere una vacanza a stretto contatto con la natura». «È dal '98 che don Renato porta i ragazzini al rifugio, situato a pochi metri dal castello di Valdaier - racconta il gestore di un locale Luciano Gollino -. L'ho visto domenica sera con i bambini, erano venuti nel mio bar-ristorante a mangiare un gelato. Era una persona socievole e cordiale. Per l'ultima volta l'ho visto questa mattina verso le 9 che con i bambini e gli animatori si erano incamminati per giungere a Forcella Lius e proseguire lungo il sentiero che conduce sul Monte Tersadia». Parole di elogio giungono dal Parroco di Gemona, monsignor Felice, che scosso dalla terribile notizia descrive don Renato come una persona che ha dedicato tutta la sua vita ai giovani. «Amava la montagna perché quelle notti stellate, quelle imponenti vette, gli donavano intensi momenti di spiritualità. Nella natura vedeva la grandezza di Dio e la bellezza di questi luoghi incantati, come testimonianza diretta della possanza di Dio. Era una persona generosa amava molto aiutare le persone in difficoltà. Il suo operato - conclude il parroco di Gemona - era rivolto soprattutto ai giovani. Probabilmente domani gli animatori e i bambini ritorneranno a Osoppo, ora attendiamo il nulla osta dal magistrato affinché don Renato ritorni tra la sua gente e in modo particolare tra i suoi giovani». Il nulla osta per il trasferimento della salma verrà eseguito nella mattinata di oggi dal Procuratore della Repubblica di Tolmezzo.

www.messaggeroveneto.it


< Torna alla pagina di luglio