Valle del But, si commemora l’eccidio.
(Oscar Puntel)

Gli anziani la ricordano ancora come una delle pagine di storia più sanguinose dell’Alto But. Un autentico massacro che non ha mai trovato i suoi veri responsabili. Sabato 21 luglio, le comunità dell’Alto But ricorderanno con una Santa Messa celebrata alle ore 11 presso Malga Pramosio, sopra Cleulis di Paluzza, tutte le persone trucidate nei tragici fatti di sangue che segnarono il 1944. Domenica 22 luglio, si svolgeranno invece le commemorazioni civili, alle ore 10 a Paluzza e alle ore 10.30 a Sutrio, dove si svolgerà la commemorazione ufficiale con l’intervento di Federico Vincenti, presidente provinciale dell'Anpi, e del presidente della Giunta regionale Renzo Tondo.
I fatti risalgono al 21 luglio 1944. Un gruppo di presunti nazifascisti e repubblichini, vestiti da partigiani garibaldini, arrivò a Malga Pramosio. Qui dopo aver saccheggiato dispense e provviste, scattò la prima azione di violenza, con 16 vittime. I balordi si spostarono verso Paluzza. Lungo la strada del bosco trovarono altre due donne, che andavano a ritirare i capi di bestiame. Trucidate anche loro. A Castenos, poco prima di arrivare in paese, ne uccisero a pugnalate un terzo. Lo squadrone, composto da circa una ventina di uomini, molto probabilmente fu lo stesso responsabile delle stragi alle Malghe Lanza e Cordin, sopra Paularo. Oltre ai saccheggi, qui vennero uccisi sei pastori, fra il 17 e il 18 luglio.
Da Paluzza si spostarono a Tolmezzo, assieme alle SS tedesche e al commando repubblichino italiano. Fu un’altra carneficina, questa volta compiuta lungo la strada. A Sutrio si effettuò un’altra, l’ennesima, strage di civili.


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