PALUZZA. «Affitto delle malghe, Comune impotente»
(Gino Grillo)

Il sindaco Zannier replica sulla questione degli affitti non a equo canone: chi decide è la Regione

«Non è vero che il Comune non si interssa dei problemi dell’agricoltura e di quelli degli allevatori locali. Vero è però che il Comune deve sottostare a delle norme precise anche per l’assegnazione delle malghe». Così replica Emidio Zannier, sindaco di Paluzza sulla questione degli affitti non a equo canone dei pascoli prativi di Pal Grande. Il Comune non ha potuto far altro che assegnare i pascoli in questione al vincitore dell’asta, un pastore trevisano. La malga non è andata quindi appannaggio a un austriaco, anche se effettivamente un allevatore di Kotschach- Mauten aveva concorso per l’assegnazione. Zannier mette comunque in chiaro che è stato affittato solamente il pascolo, non le malghe. Infatti Malga Pal Grande di Sopra è ancora assegnata al Cai di Codroipo, che a suo tempo aveva effettuato interventi di manutenzione dell’edificio, mentre per quella di Pal Grande di Sotto, scoperchiata da un fortunale lo scorso autunno, si attendono i fondi, circa 35 milioni, per ripararla. Zannier spiega di essersi interessato affinchè i lavori vengano completati entro la stagione estiva, in quanto un altro inverno senza riparare il tetto sarebbe disastroso per tutta la struttura. Pur dichiarandosi favorevole all’affitto ad equo canone delle malghe, spiega Zannier, questa è una strada che il Comune non sempre può percorrere. «Spetta alla Regione, competente in materia di agricoltura – precisa il sindaco– legiferare in materia, concertando i parametri per fissare il prezzo di equo canone fra tutti gli interessati: proprietà e allevatori compresi». Il prezzo attuale dell’equo canone infatti non sempre copre le spese di manutenzione ordinaria della casera, e non sempre i Comuni riescono a far fronte con i propri bilanci alle incombenze. Da qui l’esigenza che i prezzi di equo canone vadano rivisti e la materia riorganizzata nel suo insieme. L’interessamento comunale verso il settore si evince dagli interventi che questi ha espresso verso la Malga Lavareit, assegnata a una cifra annua simbolica, qualche centinaio di migliaia di lire, alla Cooperativa Agricleulis che consta di oltre una ventina di allevatori del luogo. Un intervento per sostenere il comparto e quanti ancora si occupano di agricoltura in paese. «Di fronte a questo prezzo simbolico, il Comune è intervenuto direttamente per la ristrutturazione e messa a norma della malga -precisa il sindaco-. Abbiamo avviato lavori per oltre 600 milioni, finanziati in parte dal reparto agricoltura e in parte con il progetto comunitario 5B. Un 20% è comunque costituito da fondi di bilancio del Comune. Lo stesso dicasi per la strada di accesso alla malga, dove sui 250 milioni investiti per la sua sistemazione, l’intervento diretto del Comune assomma a 50 milioni».

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