PALUZZA. Messa a Malga Pramosio in occasione del 57¼ anniversario dell’eccidio del ’44.
(Sabrina Clama)

«Ragazzo ricorda …… Se tu oggi ti senti libero e puoi scegliere la tua strada è perché cinquanta anni fa ragazzi come te hanno lottato con in tasca solo un pezzo di pane e in tanti sono stati imprigionati torturati fucilati impiccati per darti un mondo migliore». E’ la frase che testimonia la celebrazione del 57° Anniversario dell’eccidio della Valle del But, manifestazione religiosa e civile oganizzata dalla Comunità Montana della Carnia in collaborazione con i Comuni della Valle del But e dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia. E’ un appuntamento importante per la popolazione della Carnia, ma soprattutto per gli abitanti di Timau, Cleulis, Paluzza, Sutrio e Noiaris, i quali stanno ancora cercando la verità su quello che avvenne tra il 21 e il 22 luglio del 1944. «Si parla di vendetta degli austriaci da parte delle incursioni delle truppe partigiane esistenti in Carnia -racconta il parroco di Paluzza, don Tarcisio Puntel-. Gli austriaci dopo aver oltrepassato il confine hanno con un’inaudita violenza ucciso donne, bambini, anziani e giovani pastorelli». L’eccidio di questi innocenti, vittime inconsapevoli di una guerra che era al suo drammatico epilogo, è avvenuta nella foresta di Pramosio, dove le sue vette imponenti dominano da un lato la Valle del But e dall’altro le valli austriache del Gailtal. «Hanno ucciso - prosegue il parroco - per due giorni. La loro malvagità d’animo arrivò fino al ponte di Noiaris. Da Cleulis fino a Sutrio ci fu un bagno di sangue. Morirono persone genuine, ignare del loro luttuoso destino». La celebrazione religiosa si svolgerà sabato, alle 11, nella Malga di Pramosio e la messa sarà officiata nella cappella dal parroco don Tarcisio Puntel in suffragio delle vittime dell’eccidio. L’evento commemorativo proseguirà nella mattinata di domenica, a partire dalle 10, con la deposizione delle corone in Piazza XXI-XXII Luglio a Paluzza e a Sutrio davanti al monumento delle vittime della barbarie nazifascista. Il presidente della giunta regionale, Renzo Tondo e il presidente dell’Anpi Federico Vincenti interverranno con un’orazione ufficiale.

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