Il Vocabolario
   
Bartarpuach va Tischlbong
appunti per la realizzazione di un vocabolario
italiano-timavese e timavese-italiano

“Is bol zait” titolava in prima pagina, anni fa, il numero zero del periodico trilingue “asou geats... unt cka taivl varschteas!” che per la prima volta, nel corso di quasi dieci secoli, proponeva in forma scritta l’antico tedesco di Timau. Oggi potremmo titolare “baar denacht zait” perchè finalmente vede la luce la prima stesura del vocabolario Italiano - Timavese.
L’Istituto di Cultura Timavese costituitosi per tutelare e promuovere il tischlbongarisch, in collaborazione con l’Accademia delle Scienze e l’ Associazione austriaca delle isole linguistiche di Vienna, è lieto di poter offrire ai timavesi, agli appassionati e studiosi della comunità trilingue di Tischlbong-Tamau-Timau, questo lavoro di ricerca che consegna alla memoria scritta una delle parlate germaniche più antiche sopravvissuta, per quasi un millennio, in un contesto di lingue romanze resistendo alla naturale evoluzione della lingua tedesca. Il timavese si è tramandato per secoli dagli anziani ai giovani, grazie alla tradizione orale. Oggi constatiamo che ciò avviene sempre più raramente, pertanto è stato realizzato questo vocabolario per poter affidare alle future generazioni il nostro prezioso tesoro linguistico.
Possiamo affermare che questo lavoro non nasce nell’ambito della cultura dotta ma da noi appassionati di lingua e cultura locale ai quali piange il cuore veder andare dispersa una tale ricchezza ed anche se non possediamo una preparazione specifica nel campo della glottologia nè tantomeno della linguistica abbiamo intrapreso questa ricerca che è poi il risultato di uno sforzo comune prodottosi nella nostra comunità e rivolto a rivalutare i valori culturali della nostra gente. Ciò grazie alla generosa partecipazione di tante persone, che, in varia misura, hanno dato il loro prezioso contributo a questo lavoro di catalogazione, recupero, tutela e divulgazione del nostro prezioso patrimonio linguistico e culturale.
L’uomo può fare molto. Rimane però imperfetto, noi lo sappiamo. Quest’opera, nonostante tanta attenzione, avrà dei difetti, sarà incompleta e conterrà senz’altro degli errori, alcuni dei quali dettati talvolta da un eccessivo amore per la lingua per esempio nel voler trovare ad ogni costo delle corrispondenze, ai termini italiani, che una volta esistevano. Gli errori, le mancanze le eccedenza vorremmo le segnalaste voi apportando le dovute modifiche ed aggiunte nelle pagine predisposte alla fine del fascicolo.
La grafia scelta è sempre quella che, dal 1984, è utilizzata da “asou geats...” e redatta, agli inizi degli anni ottanta, da Peppino Matiz e Mauro Unfer. Anche in questo campo restano da verificare alcuni aspetti particolari ancora controversi e di difficile esplicazione se non con segni particolarmente complicati da interpretare dal lettore che non sia uno specialista.
La raffigurazione di alcuni oggetti si è resa necessaria per descrivere più dettagliatamente certi particolari e per rendere l’opera più completa, interessante e graficamente piacevole.
Questo lavoro è un punto di partenza per la stesura definitiva del vocabolario ITALIANO - TIMAVESE e TIMAVESE - ITALIANO ma vuole, anche così com’è, suscitare l’ interesse per il tischlbongarisch e far rivivere nella nostra gente il desiderio di parlare l’antico tedesco. Questo metodo di lavoro ci permetterà di redarre il vocabolario assieme a voi, e, speriamo, serva a risvegliare in noi tutti l’amore per il nostro paese.
Vogliamo aggiungere l’augurio, la speranza ed il fermo proposito di non accontentarci di aver dato alla stampa questi antichi vocaboli, ma di continuare ad operare perchè tutto quello che oggi è stato raccolto dalla viva e quotidiana conversazione della gente non debba a divenire, un giorno, semplice e freddo monumento di lingua morta.


A traam, bearnt viil lait song unt gadenckn va deiga unsara oarbat asmar hoom onckeip. A groasa oarbat, varlaicht nouch greasar van seng asmar meik gadenckn, ovar deiga oarbat in haintigistoo iis noatbendi.
Is schuan a pisl schpota ovar nitt nouch zaschpota deiga unsara muatarschprooch zan paholtn.
In deng “Bartarpuach va Tischlbong” bearnt aneiklan bartar valn as unsara oltn lait honant gapraucht, ovar senant nouch viil, viil unt viil bartar nouch asmar prauchn toogteglich, unt miar bearn schaung zoma zan chlaum ola deing bartar asouviil as nitt deiga unsara olta schprooch nitt zanvarlura hiat zan gianan.
Miar beisn bool as a groasa unt hoarta oarbat iis, unt as lonck beart gianan, ovar nia heitmar oon nia beart eipas sain gamocht. Miar vroong lai an chlaan hilf va ola da lait as gearn honant Tischlbong, unt asuns meink helfn zoma zan chlaum ola da seng bartar asmar biani praucht.
Gadeckmarsi guat as men a doarf saina schprooch varliart, varliarz sai leim unt schtearp schian lonzn aus.
Unt dosto miar beln as nitt ceachn tuat.
 
 
       
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