UNSARA GLODJA.
(Barbara Mentil)

La Glodja risplende su tutti coloro che vogliono metter piede nella Chiesa di S. Geltrude. Il circoscritto valore storico dell’oggetto, risalente secondo il nostro parroco Don Renzo ai primi del ‘900, è arricchito dallo sforzo economico che certamente i timavese di allora devono aver sostenuto per finanziarne l’acquisto: è risaputo che le nostre genti non vantavano nobili e benestanti mecenati tra le proprie fila.
Il lampadario fu comunque scelto con gusto; i quattro giri che scendevano a crescere, impreziositi da gocce di cristallo di Boemia, con il tempo si sono anneriti di polvere e incenso, ed hanno perso numerose parti.
Il paziente nonché appassionato lavoro di ripristino ha riguardato l’impianto elettrico che presentava collegamenti mancanti, sfilacciati, non sufficientemente adeguati, parti elettriche e meccaniche rovinate, e la sostituzione e il reintegro dei pezzi componenti che nel corso degli anni hanno subito danneggiamenti e rotture.
Gli artefici sono Mariangela e Ilia, che hanno svolto il lavoro di pulitura e restauro di tutti i numerosi pezzi sia metallici che di cristallo, Gigi, che si e messo d’impegno a rifare l’impianto elettrico, Renè che ha testato l’impianto stesso, Nicole, che per un intero pomeriggio si è dedicata ad aprire i gancetti delle catene e ad inserirvi il primo corallo, Valerio e Manno, che hanno approntato l’impalcatura necessaria, Gianfranco dell’Angolo dell’Arte di Venzone, che gratuitamente ha rifatto 4 gocce uguali alle vecchie.
Grazie al certosino lavoro dei nostri compaesani, la campana di luce è riposizionata, lode e gloria al nostro patrimonio storico e - perché no – artistico.
Dati e numeri che quantificano il lavoro svolto, appresi dai racconti delle dirette protagoniste, Mariangela e Ilia:
- ripristino delle 1400 gocce di Boemia vecchie
- inserimento di 1000 gocce nuove di cristallo di Swarovski per un totale di 2400 gocce
- sostituzione di tutti i ‘portacandele’ per l’adeguamento dell’impianto elettrico
- riparazione di tutte le catene
- saldatura di un braccio che risultava legato solo con un fil di ferro
- sostituzione di un aggancio mancante di un braccio con uno ricostruito in gesso su calco dell’originale
- verniciatura dello scheletro portante
- 4 giri composti da 6 + 6 + 12 + 24 elementi
- rifacimento totale dell’impianto elettrico
- £ 1.000.000 ca di spese per il materiale acquistato.



< Torna agli articoli del n. 39