Così è stato ricordato, intensa commozione nel ricordo del nostro amato Don Attilio

La Comunità di Timau

Permettici don Attilio, di rivolgerti quest’ultimo saluto dandoti del tu come si fa con un padre perché, come un padre, ci hai saputi guidare, sorreggere, incoraggiare, consigliare nell’affrontare le prove che la vita quotidianamente pone;
come un padre, eri sempre presente nella sofferenza e nel dolore che le tue parole aiutavano a lenire; come ad un padre, quante volte ci siamo rivolti a te per un aiuto, un consiglio;
come da un padre, i tuoi rimproveri, i tuoi richiami diventavano parole di comprensione per le nostre assenze, le nostre mancanze e quante volte gioivi e ti congratulavi per i nostri successi. Un padre che troppo presto ci è mancato.
In questi giorni tristi tanti sono i ricordi che ci affollano la mente. La comunità, la scuola, le associazioni, ti ringraziano per tutto quello che hai fatto. Cercheremo di mettere in pratica i tuoi insegnamenti, proseguiremo quello che hai iniziato in silenzio, quel silenzio e riservatezza che ti hanno accompagnato nell’attività pastorale e durante la malattia.
Ti salutiamo assieme ai tanti amici che oggi sono qui e, alla sorella Fiorenza, rivolgiamo un sentito e doveroso ringraziamento per averti lasciato con noi.
Grazie, signor parroco, dal cielo proteggici e veglia su di noi.
Losuns, liabar gaistligar, du sondar in dein leisn gruas bimar tuat mit an votar, bal; glaich a bi a votar du hostuns aufchopt, pfiart, pataict bi hear neman, tog vir tog, da cichtn; glaich a bi a votar pista obla darpai gabeisn mit dain bartar pan a eilant, pan a sghmearz; glaich a bi an votar bi vil mol homardi onpfrok vir an hilf, vir an boart; glaich a bia a votar hostuns nia schiacha gaton, dariantar hostuns obla varschton momar hom pfalt; glaich a bia a votar pista vroa gabeisn mensuns ols guat is gongan.
A votar asuns za vria is cheman za valn.
In dein lauinin taga vil sent da gadanckna asuns in chopf chemant. Ola da tischlbongara, da schualara unt da sen as tuant oarbatn virn doarf, padoncknti vir ols bosta host gamocht.
Miar bern schaung baitar za tron bos du host oncheipt schian schtildar; schian schtila bida in gaistligar host gamocht unt bida daina chronchat host ibarlivart mens a niamar hot ganuzt.
Miar griasndi zoma min ola dain chamarotn as haintan do senant unt daindar sghbeistar, asti do lot mit uns, somar vargelzgot va hearzn.
Vargelzgot liabar gaistligar, van himbl pahiatuns unt schaug af uns.
Galopsus Jesus Christis - In eabickait, Amen.
Per i parrocchiani di Timau,


Velia Plozner van Ganz


La comunità di Cleulis

La Comunità di Cleulis si unisce con solidarietà alla consorella Comunità di Timau ed ai familiari del nostro caro don Attilio nel dolore della sua dipartita.
Lo vogliamo ricordare come nostro Pastore associandolo al momento liturgico che ora vive la nostra chiesa nella preparazione alla S. Pasqua.
Per noi ora siamo nei giorni di Passione, e con gli occhi del cuore lo vediamo sull’altare dove celebrando la S. Messa di ogni giorno, si gravava dei nostri dolori, dei nostri affanni, come Cristo coi nostri peccati. Soffrendo con noi e per noi ci alleggeriva le croci che ognuno scaricavamo sulle sue spalle.
Caro, buono, paziente, umile don Attilio che più che con le prediche, col suo operato, riusciva a fare breccia anche nei cuori più induriti.
Prevalentemente votato per la causa dei poveri, degli emarginati. Coraggioso, umile, fedele alla chiesa, misericordioso, ma soprattutto generoso in ogni circostanza.
Capace di una tenerezza disarmante, verso i giovani, i bimbi, gli anziani. Attento e primario sostenitore per tutte le istituzioni atte a socializzare la comunità, la cultura, i valori.
A gran voce nel silenzio dei nostri cuori vogliamo far giungere fino a Te la nostra gratitudine, la nostra riconoscenza, il nostro amore di figli verso il Padre.
Forse domani riusciremo a considerarti nella Pasqua, nella resurrezione, nella certezza che Tu ci hai preceduto per prepararci un posto accanto a te per poi ritrovarci nuovamente uniti.
Ma oggi stiamo barcollando sotto questo grande peso del dolore, come Cristo per l’amico Lazzaro sofferenti per il distacco.
Aiutaci ancora don Attilio e per noi mantienici viva la fede e alta la speranza che hai seminato nei nostri cuori.
Per i parrocchiani di Cleulis,


Silvia Puntel


La comunità di Canebola

Carissimo don Attilio, anche le comunità di Canebola e Clap vogliono rendere omaggio e testimonianza all’apostolato svolto in mezzo a loro, con umiltà, semplicità e la generosità che la contraddistinguevano, specialmente negli angosciosi periodi del terremoto che lei ha vissuto e condiviso con noi.
L’hanno definita prete dagli scarponi, prete di frontiera, prete di confine, ma per noi è stato semplicemente prete, nel senso più pieno, più profondo della parola.
Noi la ricorderemo così cercando di far tesoro dei suoi insegnamenti e salutandola nella nostra parlata diciamo: HUALA AN SBUOGAN PRE ATTILIO BUOG UAN DEITE NEBESA.


I parrocchiani di Canebola


La comunità di Zugliano

A nome della comunità parrocchiale di Zugliano, paese natale di don Attilio e mio personale partecipo a questo momento di saluto a lui nella riflessione e nella preghiera.
C’è chi nella vita per qualità, per disponibilità, per scelta, per grazia diventa prete e vive questo suo compito con impegno, disponibilità, gratuità,…
C’è chi, come don Attilio, riesce a vivere la fede profonda nel Signore, la vicinanza a lui e la vicinanza, la prossimità tangibile e quotidiana nei confronti di ogni persona, da accogliere, ascoltare, capire, incoraggiare.
C’è chi, come don Attilio, riesce ad essere disponibile in modo umile e disinteressato, distaccato dal denaro, dalle cose, dalla preoccupazione dell’affermazione di sé, della propria immagine…proprio come il buon pastore disponibile a dare, senza tornaconto alcuno.
Don Attilio era un uomo di intelligenza intuitiva e profonda, pare di recepire che l’abbia, in certo senso e per certi aspetti, tenuta da parte, nascosta, per attingervi senza esibirla, per trasformarla in intelligenza e sapienza del cuore nell’immersione nelle comunità in cui è vissuto, sempre periferiche, il che non vuol dire meno importanti umanamente ed ecclesialmente…, tutt’altro.
Certamente sono giorni di dolore e di tristezza per il distacco; ma nello stesso tempo di riflessione, di preghiera, di coinvolgimento, di riconoscenza, di gratitudine al Signore e a don Attilio… ora entrato nel mistero di Dio.
Noi oggi seppelliamo quassù fra i monti della nostra Carnia il suo corpo; ma don Attilio vive, continua a vivere fra di noi, ad accompagnarci.
Il modo migliore di ricordarlo è custodire il patrimonio, la ricchezza che ci comunica: fede, preghiera, disponibilità, umiltà, povertà; una ricchezza che è una provocazione ed una consolazione, un incoraggiamento per la vita di noi preti, di noi tutti, delle nostre comunità, della nostra Chiesa.
Preghiamo perché siamo disponibili, coraggiosi, perseveranti nel recepire e continuare il suo insegnamento.


Don Pier Luigi Di Piazza


I bambini della scuola elementare

Gesù,
accogli nel tuo regno l’anima del nostro buon padre don Attilio, e fa che, sul suo esempio, le nostre comunità vivano in unione d’intenti assidue nella preghiera e sollecite verso le esigenze dei più bisognosi, noi ti preghiamo
Gesù,
attraverso te chiediamo a don Attilio di vegliare sulle comunità di Cleulis e Timau, sulle nostre famiglie, sulle nostre insegnanti perché ci accompagnino e guidino nella nostra crescita e formazione, noi ti preghiamo
Gesù,
vogliamo onorare la memoria di don Attilio promettendogli di seguire i tuoi insegnamenti, cercheremo di frequentare la chiesa, di essere più educati ed impegnati a scuola, di rispettare le persone, di perdonare i torti ricevuti, di rinunciare più spesso alla televisione, di portare gioia in famiglia ed in ogni luogo,
noi ti preghiamo
Gesù,
volin di grazie al cjarisim don Attilio parcèche, inveze di gridanus al cirive di drecianus cun afiet e gjenerositât.
Da sos grandes sachetes a vegnevin fûr, come par magje, cicolatins, biscots, minzines e encje cualchi palanche, nou ti prein
Gesù,
vogliamo ringraziare don Attilio per essere sempre stato presente nel nostro cammino di cristiani: ha celebrato il matrimonio dei nostri genitori, ci ha battezzati, ci ha insegnato a conoscere Gesù e sicuramente anche nel giorno della confermazione da lassù ci sarà vicino, noi ti preghiamo
Heargot,
miar beln padonckn unsarn gaistligar don Attilio baldaruns nia schiacha hot gaton, baldaruns obla schian hot onchreit.
Va sain groasn secka sent ausar cheman, cikolatas, bischkoz, zikarlan unt bartamol palankas a, miar petndi
Gesù,
guarda con amore alla tua chiesa, di essa don Attilio fu vero appostolo. Dalle validi missionari, convinti fedeli, anime generose perché un giorno, tutti assieme, possiamo cantare la tua gloria lassù in Paradiso, noi ti preghiamo.


I bambini della scuola elementare


I ragazzi del catechismo

Noi ragazzi del catechismo con i nostri istruttori e chierichetti, vogliamo unire la nostra Voce a quella della nostra comunità, per un doveroso e particolare ringraziamento a don Attilio, per il grande amore che ci ha dimostrato nel tempo che è stato nostro Pastore.
Un amore fatto di umiltà e semplicità, il nostro gigante buono, che si faceva bambino con noi, per aiutarci a meglio comprendere i valori della vita, che nel riprenderci per la nostra vivacità molto comprensivamente, non gli riusciva ad essere burbero, al contrario quasi goffamente buffo sdrammatizzava con una battuta o un tentativo di severità che non gli si addiceva, magari finendo poi unendosi a noi con una risata.
Questa sua maniera era assai più efficace di tante prediche.
Avevamo sentore guardando gli adulti che c’era un presagio funesto, ma non eravamo preparati a non vederVi più don Attilio, pensavamo di aver il tempo di chiederVi scusa delle nostre mancanze, e forse delle delusioni alle Vostre aspettative.
Abbiamo pregato per la Vostra guarigione, non siamo stati esauditi.
Ma poi pensando ai Vostri insegnamenti sappiamo che avete raggiunto la Felicità del Cielo, noi non avevamo un Paradiso da donarVi per la Vostra bontà e ci ha pensato il Padre.
Non abbandonateci caro don Attilio, ora più che mai abbiamo bisogno di Voi.

I ragazzi del catechismo


L'amministrazione Comunale

Pur essendo a conoscenza della gravità della sua malattia, fino all’ultimo abbiamo sperato che don Attilio potesse riprendere il suo posto tra noi, purtroppo così non è stato, ed oggi ci ritroviamo qui, costernati ed afflitti per dargli l’ultimo saluto, un addio senza ritorno, un arrivederci all’eternità al cospetto di quel Dio che don Attilio, per oltre un quarantennio ha servito con dignità esemplare e grande amore.
Mille ricordi riaffiorano alla mente, dal suo ingresso nel lontano 1978 ai più recenti festeggiamenti per il suo ventesimo di permanenza a Timau (16.11.’98). Ben presto si inserì nella vita del paese, si sentiva a suo agio con tutti, bambini, giovani, adulti, anziani e con la sua cordialità, il suo sorriso, con la sua pazienza e la sua cortesia seppe accattivarsi la simpatia di tutti i parrocchiani e non solo, perché per il suo carattere e le sue doti era apprezzato in tutta la valle.
Mai ho visto un segno di amarezza sul suo viso, il suo volto era sempre sorridente, un sorriso che ti infondeva sicurezza, ti invogliava al dialogo, riusciva sempre a trovare una parola di conforto, a dare un consiglio saggio e misurato. Il suo modo di parlare, semplice e lineare, non privo di contenuti e saggezza, infondeva tranquillità e certezze, i suoi consigli venivano accettati proprio per quel suo modo cordiale e discreto di affrontare i problemi posti alla sua attenzione.
Per don Attilio la parola “no” non esisteva, non era capace di esprimere un rifiuto, anzi era sempre pronto a dare il suo aiuto a chiunque glielo chiedesse o laddove sapeva che c’era un bisogno, una necessità, comportandosi come fa il buon pastore con il suo gregge.
La sua disponibilità era grande, quando gli chiesi di occuparsi del servizio religioso presso la casa di riposo, dopo la scomparsa di don Giacomo, mi rispose semplicemente “se il vescovo è d’accordo, per me non ci sono problemi”, servizio che poi dovette lasciare per motivi di salute e poi per occuparsi della comunità religiosa di Cleulis. Trovava anche il tempo di partecipare alla vita della comunità collaborando con le varie associazioni, tant’è che nel gruppo ANA svolgeva le funzioni di segretario, era sempre presente alle manifestazioni da queste organizzate ed a volte era lui stesso organizzatore.
Sarà difficile dimenticare la sua figura, quel modo di incedere un po’ dinoccolato, con gli inseparabili scarponi ai piedi e con la veste nera segno inconfondibile della sua missione, segno di una fede profonda, atavica, coerente con gli insegnamenti della sua giovinezza.
Oggi la comunità di Timau, di Cleulis, di Paluzza non solo perde il suo pastore, ma anche un caro amico, affabile e premuroso con tutti, dotato di una straordinaria carica umana.
Noi, carissimo don Attilio La ricorderemo così, e pur con il cuore affranto, le esprimiamo un doveroso e sentito grazie per quanto ha dato alla nostra comunità, per quanto ci ha insegnato, per l’amicizia che ci ha donato e ringraziamo la sorella Fiorenza per aver consentito che restasse sempre tra la sua gente, tra noi, tra i nostri monti, e sicuramente sulla sua tomba mai mancherà un lume, un fiore, una preghiera.
Mandi don Attilio.
Il Sindaco di Paluzza


Emidio Zanier


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